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Gaza: per Liberazione non è un campo di concentramento

(25 Dicembre 2008)

cari compagni,
vi invio questa vignetta che NON troverete sul nostro giornale domani perche' il direttore mi ha fatto sapere che "non pubblica una vignetta che fa riferimento al fascismo".
sono rimasto senza parole e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
un abbraccio COMUNISTA,

gaza (apicella)

enzo apicella

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Commenti (6)

Scompaiano

Che i pochi comunisti ancora inutilmente e incoerentemente iscritti al verminaio che osa ancora fregiarsi di un aggettivo che da molto non gli appartiene, svilendo quello e tutti coloro che comunisti sono nelle azioni a fianco di lavoratori e di oppressi e non nelle parole, che quei pochi comunisti se ne vadano da quell'inutile luogo di opportunisti ed interessati e lo lascino affondare nella melma borghese e capitalistica che di democratico non ha assolutamente nulla, neanche il lezzo di certi antichi liberali che pure tenevano almeno alla laicità dello stato.
E che chiuda quel foglio inutile che usurpa un nome che ben altra nobiltà richiama, di ideali e di scelte, affinché si possa rivendicare senza l'imbarazzo di una compagnia indegna la storia e il valore di chi la liberazione d'Italia da nazisti e fascisti ha contribuito ad ottenere.
Che se ne vadano tutti, dicono in Sud America, quelli che si tengono aristocraticamente lontani da chi è costretto a difendersi, anche con le armi in mano, come i comunisti colombiani delle FARC, o quelli del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina o gli islamisti di Hamas. Che se ne vadano tutti quelli che invece di andare per i luoghi di lavoro a difendere chi dal lavoro capitalistico viene sfruttato, ucciso e cacciato preferiscono chiacchierar d'alleanze con chi quel tipo di lavoro favorisce e sostiene.
Scompaiano, semplicemente, perché ormai neanche un buon bagno in mezzo alle persone più oppresse al mondo, condividendone dolore, rabbia e lotta, li potrebbe più cambiare. Scompaiano e permettano ai comunisti di ricostruire insieme agli sfruttati, per loro e per se stessi, una dignità che i politicanti del partito che un tempo è stato speranza di molti, e che ora è un cimitero di idee, hanno frantumato e svenduto per qualche poltrona e per meno di trenta denari.

(25 Dicembre 2008)

Brunello Fogagnoli

brunfoga@fastwebnet.it

Ma Sansonetti che c'entra con il comunismo?

Ho letto per parecchio tempo Liberazione ma poi ho smesso perchè era diventata illeggibile. L'episodio di censura dimostra una volta di più che la strada per il comunismo è lunga e piena di ostacoli.

(25 Dicembre 2008)

Vittorino Palù

vittorino.palu@alice.it

Sansonetti? A casa sua (nella destra)

Sansonetti? Chi? Quello che saltella da un giornale borghese all'altro per farsi intervistare e sputare fiele sul "suo?" partito? Quello che in TV assiste in religioso silenzio, come un serpente incantato, alle lezioni soporifere di Tremonti?
Quello che distrugge le casse del partito per mantenere il suo foglietto personale, senza utili e senza lettori?
Ma davvero costui rappresenta qualcosa o qualcuno?
Non leggerò mai più quel giornaletto fin quando non diventa lo strumento per liberarmi dall'oppressione disumanizzante del capitalismo e dei suoi bracci armati, fra i quali lo stato di Israele (il che non ha nulla a che vedere con l'ebraismo e l'antisemitismo).
Quando prenderanno le distanze da tanto direttore i giornalisti di liberazione?

(26 Dicembre 2008)

vincenzo lombardo

vinlom-2@libero.it

Ho fatto girare questa vignetta

Caro compagno Enzo, anche io rimango senza parole, ovvero rimango senza parole di fronte al fatto che la Direzione del PRC non abbia ancora cacciato Sansonetti. Solo qualche giorno fa, ho urlato a Sansonetti per lettera (perchè in altro modo non posso) di andarsene dal giornale. Gli ho detto che con i soldi che lui sperpera molti circoli potrebbero fare anni di politica attiva sul territorio.
Ho fatto girare la vigneta ed ho chiesto ai compagni che la riceveranno di inviare lettere per chiedere le dimissioni di Sansonetti.
A pugno chiuso

(26 Dicembre 2008)

Roberto Fogagnoli

red.robin@tele2.it

se ne vada!!

Liberazione è un organo di partito; il Partito decida, una volta per tutte, di licenziare questo direttore di SE STESSO.
Di quotidiani borghesi e servi del sistema ce ne sono fin troppi; credo che Sansonetti potrà velocemente trovare posto in uno di questi.

(28 Dicembre 2008)

Marina Alfier

maralfier@libero.it

Errore del direttore

Liberazione è il giornale che ha migliorato e di tanto negli ultimi anni. Le pagine esteri sono davvero curatissime a differenza delle testate di spicco nazionali. Stavolta, però, credo il direttore abbia sbagliato. Il riferimento al nazismo, nel senso di un lungo ed agoniato genocidio che subisce la popolazione palestinese, ci starebbe tutto e la vignetta è perfetta. Dispiace per la linea scelta del direttore, spero che cambi idea.

(29 Dicembre 2008)

Jasmina Radivojevic

jasmina@dommarco.it

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