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il pane e le rose

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Allievi che superano i maestri...

(10 Gennaio 2009)

Marzabotto, Italia occupata, 1944:

La mattina del 29 settembre, prima di muovere all'attacco dei partigiani, quattro reparti delle truppe naziste, comprendenti sia SS che soldati della Wermacht, accerchiarono e rastrellarono una vasta area di territorio compresa tra le valli del Setta e del Reno, utilizzando anche armamenti pesanti. «Quindi – ricorda lo scrittore bolognese Federico Zardi – dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe di Salvaro e della periferia del capoluogo le truppe si mossero all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle scuole», e fecero terra bruciata di tutto e di tutti.

Nella frazione di Casaglia di Monte Sole, la popolazione atterrita si rifugiò nella chiesa di Santa Maria Assunta, raccogliendosi in preghiera. Irruppero i tedeschi, uccidendo con una raffica di mitragliatrice il sacerdote, don Ubaldo Marchioni, e tre anziani. Le altre persone, raccolte nel cimitero, furono mitragliate: 195 vittime, di 28 famiglie diverse tra le quali 50 bambini. Fu l'inizio della strage. Ogni località, ogni frazione, ogni casolare fu setacciato dai soldati nazisti e non fu risparmiato nessuno. La violenza dell'eccidio fu inusitata: alla fine dell'inverno fu ritrovato sotto la neve il corpo decapitato del parroco Giovanni Fornasini.

Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, dopo sei giorni di violenze, il bilancio delle vittime civili si presentava spaventoso: oltre 800 morti. Le voci che immediatamente cominciarono a circolare relative all'eccidio furono negate dalle autorità fasciste e dalla stampa locale (Il Resto del Carlino), indicandole come diffamatorie; solo dopo la Liberazione lentamente cominciò a delinearsi l'entità del massacro.

Fonte: Wikipedia

Gaza, Palestina occupata, 2009:

Intanto l'Onu rivela che l'esercito israeliano ha ucciso in un bombardamento 30 civili che facevano parte di un gruppo di 110 palestinesi che avevano riunito in una casa di Gaza. «Secondo diverse testimonianze, il 4 gennaio, dei soldati hanno evacuato e raggruppato circa 110 palestinesi in una sola casa a Zeitun (di questi la metà erano bambini) ordinando loro di restare all'interno dell'immobile», afferma l'ufficio Onu per il coordinamento umanitario (Ocha) in un comunicato. «Ventiquattr'ore più tardi, le forze israeliane hanno bombardato a più riprese quella casa, uccidendo circa 30» persone, aggiunge il comunicato. Secondo una stima delle Nazioni Unite, inoltre, almeno 257 bambini palestinesi sono rimasti uccisi dall’inizio delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Nel suo ultimo bilancio rilasciato oggi, l’Onu ha spiegato inoltre che altri 1.080 bambini sono rimasti feriti dal 27 dicembre scorso, primo giorno di incursioni aeree israeliane in territorio palestinese.

Fonte: Il Corriere della Sera

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Germano Monti (Forum Palestina)

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