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25 Aprile

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(23 Aprile 2009) Enzo Apicella
Il libro di Domenico Losurdo "Stalin.. storia e critica di una leggenda nera" scatena la polemica all'interno del Prc

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Raid dei giovani di AN a Roma Tre: spranghe, svastiche e feriti

Una Mercedes da cui scendono individui armati di caschi, mazze ed un bollettino medico che riporta tre codici gialli al pronto soccorso del CTO e vari punti di sutura in testa per i mal capitati studenti dei collettivi di sinistra.

(20 Marzo 2009)

Un’altra aggressione fascista, l’ennesima nella nostra città, si è consumata nel cortile dell’ingresso della Facoltà di Scienze Politiche di Roma Tre in Via Chiabrera, quartiere San Paolo.

Nel primo pomeriggio di lunedì, dopo che nella mattinata gli studenti di sinistra avevano denunciato gravissime intimidazioni da parte di individui appartenenti ad “Azione Universitaria”, si consuma un vero e proprio raid squadrista: Una quindicina di giovani militanti di destra (molti di questi risulterebbero estranei alla facoltà) si presentano armati di caschi per volantinare un’iniziativa che l’organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale avrebbe dovuto tenere due giorni dopo nella stessa Facoltà; nasce una discussione con gli studenti di sinistra in riferimento alle minacce della mattina quando , secondo quelle che sono le testimonianze dei numerosi studenti presenti in quel momento nell’ingresso di Facoltà, scendono da una mercedes diversi individui armati di caschi e spranghe che, insieme ai già presenti militanti di AU, aggrediscono i tre studenti di sinistra per poi fuggire tutti subito dopo.

All’inizio della conferenza stampa convocata per la mattina seguente gli esponenti dei collettivi decidono di forzare pubblicamente l’armadietto in uso alla lista “Azione Universitaria” e, sotto lo sguardo esterrefatto del preside di Facoltà Francesco Guida e dei numerosi giornalisti accorsi sul posto, emerge un quadro a dir poco agghiacciante: Vengono rinvenuti e poi pubblicamente esposti deliranti manifesti farciti di croci celtiche e svastiche, vari cimeli per nostalgici del regime fascista e materiale propagandistico di AN, Foro 753 ed il Manifesto di Verona, nonchè un piccolo armamentario che comprendeva due catene ed una spranga di ferro.

Nel proseguo della conferenza stampa i giornalisti chiedono al preside di Facoltà come sia possibile che nessuno nell’ateneo si fosse mai accorto dell’uso “improprio” che la lista “Azione Universitaria” faceva dell’aula riservata ai rappresentanti degli studenti, la risposta del preside è stata: “Basta vedere com’è fatta questa Facoltà”.

Prudente la posizione che ha assunto l’Ateneo di Roma Tre sull’intera vicenda e sui possibili provvedimenti da assumere al riguardo; il Rettore Guido Fabiani, dopo aver fermamente condannato l’accaduto, si è riservato di attendere la conclusione delle indagini, non escludendo la possibilità di procedere all’espulsione degli studenti ai quali venissero accertate responsabilità nella vicenda.

Molto diverse tra loro le reazioni dal mondo politico: Se da sinistra e da parte dell’ANPI viene espresso profondo rammarico e viva preoccupazione per l’accaduto, fanno quadrato intorno ai loro giovani i consiglieri comunali di AN che parlano di aggressioni da parte dei collettivi e di mistificazione della realtà.

Gli stessi esponenti di AU di Scienze Politiche di Roma Tre negano che sia loro il materiale ritrovato nell’armadietto, dichiarazione che evidentemente non basta a toglier dall’imbarazzo i vertici di Via della Scrofa se Giovanni Donzelli, presidente nazionale del movimento studentesco, afferma che “Chi non ripudia la violenza e gli orrori ideologici del ‘900 non può far parte di Azione Universitaria”.

Adriano Manna

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