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Pisa. Con gli operai della Saint-Gobain: contro le colate di cemento.

(5 Maggio 2009)

In questi ultimi mesi nella provincia di Pisa abbiamo assistito alle decisioni unilaterali delle aziende che con la scusa della crisi stanno di fatto procedendo a profonde riorganizzazioni che nei fatti significano licenziamenti, cassa integrazione, aumento dei carichi di lavoro, riduzione dei diritti per i lavoratori. E' il caso della Continental, poi della Piaggio ed ora della Saint-Gobain.

Le ultime dichiarazioni dell'azienda cercano di tranquilizzare gli operai e la città: “faremo gli investimenti”. Sono mesi che la multinazionale dichiara di avviare dei provvedimenti a favore dell'occupazione e poi fa esattamente l'opposto. Ad oggi l'unica cosa certa è che ci saranno 67 esuberi, che il forno Float verrà spento tra meno di due mesi con conseguente cassaintegrazione di decine di operai e che non vi è una data per la ricostruzione del nuovo forno. La realizzazione di un nuovo Float è l'unica cosa che garantirebbe gli attuali livelli occupazionali ed un futuro dello stabilimento pisano, tutto il resto è fumo negli occhi.

Per cui occorre non farsi prendere dal facile ottimismo, ma al contrario incalzare l'azienda tramite la mobilitazione ed il sostegno alle lotte che i lavoratori della Saint-Gobain hanno intrapreso in questi giorni.

La motivazione addotta dall'azienda per cui non potrebbe fornire una nuova data per il nuovo float a causa della crisi è una falsa giustificazione che va smascherata: al contrario il rallentamento del mercato del vetro a seguito della crisi dei settori trainanti (auto, edilizia, fotovoltacio, etc..) offre oggi l'opportunità per sospendere senza danni la produzione per il periodo necessario per la costruzione del nuovo Float: così da essere in grado di presentarsi al massimo livello produttivo e con le adeguate strumentazioni alla ripresa.

La realtà è che a Pisa oggi sono a rischio più di 400 posti di lavoro e se gli accordi del 2007 non verranno rispettati alla città rimarrà solo unna grande speculazione immobiliare che ha consentito alla Saint-gobain e ad alcuni imprenditori di incassare milioni di euro. Per i cittadini resta solo la disoccupazione, il cemento ed una progettazione urbanistica che peggiorerà la qualità della vita nel quartiere di Porta a Mare.

Ed anche su questo il Comune deve essere chiamato alla propria responsabilità per quanto concerne il rispetto degli accordi.

Da parte nostra siamo con i lavoratori e le lavoratrici della Saint-Gobain e con tutti quelli dell'indotto ( da quelli della CRM, a quelli di tutte le altre ditte e cooperative che lavorano per lo stabilimento di Porta a Mare)il cui futuro è ancora più incerto.

Per questo sosteniamo le loro mobilitazioni e per questo saremo giovedì 7 maggio a partire dalle ore 15:30 davanti ai cancelli della Saint-Gobain per esprimere la nostra solidarietà, e sostenere la loro lotta

rifondazione comunista pisa
confederazione cobas pisa
sinistra critica pisa
comunisti italiani pisa

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