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(15 Novembre 2010) Enzo Apicella
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Pisa. No alla guerra tra poveri!

Il 1° Marzo lavoratori, italiani e migranti, uniti contro il razzismo, con cui padroni e governo mettono lavoratori contro lavoratori.

(26 Febbraio 2010)

La “caccia al nero” di Rosarno ha portato allo scoperto tipi e modi dello sfruttamento dei lavoratori migranti, che subiscono ogni giorno un doppio attacco: da un lato, una vita miserabile, case fatiscenti e prive dei più elementari servizi igienici, orari di lavoro che vanno “da sole a sole”, lavoro in nero per 20-30 euro al giorno; dall'altro lato, lo scatenamento di campagne di “informazione” razziste che li descrivono come esseri incivili, dediti a violenze e attività criminali, ladri di lavoro, di case, di servizi, privilegiati e usurpatori dei nostri diritti.

La strategia è chiara: generare odio tra italiani e migranti, per innescare tra i lavoratori una guerra tra poveri che c’impedisca di capire che le vere cause della crisi, della disoccupazione, della riduzione dei salari sono le politiche economiche e sociali progettate e gestite dai padroni, dai loro partiti, dai loro governi e propagandate dai loro giornali, radio e televisioni.

Anche in Toscana e nella stessa Pisa, pure amministrate da partiti che si dicono progressisti, la logica razzista domina le istituzioni. Il Comune di Pisa, che sempre più lascia in difficoltà economiche le famiglie italiane colpite dalla crisi, non ha di certo scherzato né scherza nei confronti dei migranti.
Enrico Rossi, candidato del PD a presidente della Regione per le prossime elezioni, fiancheggiato purtroppo da PRC, PdCI e SEL, sostiene il progetto di costruzione di un Centro di Identificazione ed Espulsione tra Pisa e Livorno, cioè di un lager per migranti, com’è in tutt’Italia.

Il 1° Marzo, che in Francia e in Italia è stato proclamato giornata di mobilitazione e lotta dei migranti, è un’occasione importante per superare la logica imposta dal razzismo che vuole chiuderli in un ghetto, la logica dell’ostilità tra noi e loro che ci vuole schierati contro di loro.
I migranti che lavorano in nero vivono la stessa terribile condizione degli italiani che lavorano in nero e sono usati, gli uni e gli altri, per permettere ai padroni di assediare e ricattare i lavoratori che hanno un rapporto di lavoro “regolare” e per attaccare i loro diritti.
Il razzismo è sempre più un’arma del padrone, a cui i lavoratori hanno solo da contrapporre l’unità e la lotta comune, per uscire insieme dalla miseria e dall’oppressione.

I LAVORATORI ITALIANI HANNO INTERESSE A LOTTARE CONTRO IL RAZZISMO, NON PER RAGIONI DI BUON CUORE, UNA SPECIE DI ELEMOSINA DA OFFRIRE AI MIGRANTI, MA PERCHÉ NOI E LORO SIAMO SULLA STESSA BARCA A REMARE INCATENATI E DISPERATI, MENTRE I PADRONI SONO LÌ A PRENDERCI TUTTI A FRUSTATE.

Per spezzare la diffidenza tra lavoratori italiani e migranti,
per spezzare le catene che ci legano tutti allo sfruttamento,
presidio con corteo, il 1° marzo alle ore 10, in piazza XX Settembre

COORDINAMENTO ANTIFASCISTA ANTIRAZZISTA – PISA

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