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(16 Luglio 2010)
FLMUniti-CUB: la sospensione dei licenziamenti non deve essere uno stratagemma per prendere tempo. Il sindacato di base propone la riduzione dei dividendi degli azionisti, delle consulenze e degli stipendi dei manager, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, e la ripubblicizzazione delle telecomunicazioni.
15 luglio 2010. Apprezzabile la decisione di sospendere i licenziamenti, e di affrontare il tema degli investimenti, ma questa decisione non dev’essere una mossa per prendere tempo e arrivare nel periodo delle ferie a un accordo che possa danneggiare i lavoratori e non risolvere i problemi delle TLC, è la posizione dell’FLMUniti-CUB.
L’intesa di ieri al ministeso dello sviluppo economico conferma che ci saranno tagli al personale, ma in qualunque modalità verranno attuati sono da respingere dato che il gruppo Telecom non è in crisi, in quanto nel 2009 ha conseguito un utile netto di ben 1.581 milioni di euro, distribuendo un dividendo di 1 miliardo di euro agli azionisti, per cui risulta scandaloso che si chiedano ancora sacrifici, quando dalla privatizzazione del ‘95 ad oggi è stata dimezzata l’occupazione, passando da 120.000 a meno di 60.000 lavoratori.
Al contrario, per l’FLMUniti-CUB, Telecom dovrebbe fare nuove assunzioni e reintegrare al 100% i circa 1.000 lavoratori scandalosamente tenuti in contratto di solidarietà.
La volontà di Telecom, Governo e sindacati potrebbe essere quella prospettata dal dirigente del personale Migliardi, e parzialmente confermata da Sacconi, ossia il licenziamento tramite ammortizzatori sociali, toccando chi ha ancora anche cinque o sei anni, alla pensione. Con un’uscita che sarebbe obbligatoria e non più volontaria, come successo recentemente alla Ericsson, con il serio rischio che la trattativa si concluda con un accordo negativo per i lavoratori nel periodo delle ferie, quando l’attenzione generale è minore, come già accaduto con l’accordo firmato il 1 agosto nel 1995, quando Telecom e i sindacati confederali decisero centinaia di trasferimenti da una regione all’altra.
Le alternative sono sempre la riduzione dei dividendi degli azionisti, dato che basterebbe la riduzione dei dividendi di 2/3 per salvare tutti i 6.822 posti di lavoro, delle consulenze e degli stipendi dei manager, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, investimenti sulla larga banda e sui posti telefonici e Internet pubblici, ma soprattutto la ripubblicizzazione delle telecomunicazioni.
Inoltre, CUB, che mantiene la mobilitazione dei lavoratori attivando le procedure per nuovi scioperi, invita il governo a convocare tutti i sindacati di categoria con proprie rsu, poiché una vertenza così importante deve coinvolgere per intero le parti sociali e non solo alcune sigle.
Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base
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