">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

L'ombra nera

L'ombra nera

(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • No alla modifica della legge 185/90 sull'export delle armi
    Come Tavolo per la Pace dell'Alto Verbano facciamo appello ai deputati lombardi
    (11 Maggio 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    Licenziamenti Telecom, no ad accordi balneari

    (16 Luglio 2010)

    FLMUniti-CUB: la sospensione dei licenziamenti non deve essere uno stratagemma per prendere tempo. Il sindacato di base propone la riduzione dei dividendi degli azionisti, delle consulenze e degli stipendi dei manager, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, e la ripubblicizzazione delle telecomunicazioni.

    15 luglio 2010. Apprezzabile la decisione di sospendere i licenziamenti, e di affrontare il tema degli investimenti, ma questa decisione non dev’essere una mossa per prendere tempo e arrivare nel periodo delle ferie a un accordo che possa danneggiare i lavoratori e non risolvere i problemi delle TLC, è la posizione dell’FLMUniti-CUB.

    L’intesa di ieri al ministeso dello sviluppo economico conferma che ci saranno tagli al personale, ma in qualunque modalità verranno attuati sono da respingere dato che il gruppo Telecom non è in crisi, in quanto nel 2009 ha conseguito un utile netto di ben 1.581 milioni di euro, distribuendo un dividendo di 1 miliardo di euro agli azionisti, per cui risulta scandaloso che si chiedano ancora sacrifici, quando dalla privatizzazione del ‘95 ad oggi è stata dimezzata l’occupazione, passando da 120.000 a meno di 60.000 lavoratori.

    Al contrario, per l’FLMUniti-CUB, Telecom dovrebbe fare nuove assunzioni e reintegrare al 100% i circa 1.000 lavoratori scandalosamente tenuti in contratto di solidarietà.

    La volontà di Telecom, Governo e sindacati potrebbe essere quella prospettata dal dirigente del personale Migliardi, e parzialmente confermata da Sacconi, ossia il licenziamento tramite ammortizzatori sociali, toccando chi ha ancora anche cinque o sei anni, alla pensione. Con un’uscita che sarebbe obbligatoria e non più volontaria, come successo recentemente alla Ericsson, con il serio rischio che la trattativa si concluda con un accordo negativo per i lavoratori nel periodo delle ferie, quando l’attenzione generale è minore, come già accaduto con l’accordo firmato il 1 agosto nel 1995, quando Telecom e i sindacati confederali decisero centinaia di trasferimenti da una regione all’altra.

    Le alternative sono sempre la riduzione dei dividendi degli azionisti, dato che basterebbe la riduzione dei dividendi di 2/3 per salvare tutti i 6.822 posti di lavoro, delle consulenze e degli stipendi dei manager, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, investimenti sulla larga banda e sui posti telefonici e Internet pubblici, ma soprattutto la ripubblicizzazione delle telecomunicazioni.
    Inoltre, CUB, che mantiene la mobilitazione dei lavoratori attivando le procedure per nuovi scioperi, invita il governo a convocare tutti i sindacati di categoria con proprie rsu, poiché una vertenza così importante deve coinvolgere per intero le parti sociali e non solo alcune sigle.

    Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base

    4035