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(16 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

L’azienda chiede nuova cassa integrazione per 154 operai.
C’è la crisi, c’è da tirare la cinghia e chi deve farlo sono gli operai.
L’Avio scarica la crisi sulle nostre spalle e su quelle dell’INPS. Fa perdere il 20% a noi e il resto lo fa pagare … sempre a noi!! Perché i soldi l’INPS li prende da noi!
Intanto, mentre una parte di noi si fa la cassa integrazione, a qualcun altro viene “chiesto” lo straordinario. Questa è una vera e propria truffa, sia nei nostri confronti, sia nei confronti dell’INPS.
Un’altra fregatura sono i corsi di riqualificazione. Una legge recente a firma Sacconi, uno che sicuramente non è amico degli operai, impone alle aziende che attivano corsi di formazione per i lavoratori in cassa, di integrare per intero quello che si perde sul salario con la cassa integrazione.

L’azienda fa finta di niente anche su questo!
I sindacati filo aziendali stanno zitti e firmano tutto quello che l’azienda comanda.
Solo la FIOM di fabbrica cerca di opporsi, però anch’essa non in modo compatto perché, tra i delegati, qualcuno non ha firmato e qualcuno invece sì.
Non è più tempo di mezze misure. O si sta da una parte, dalla parte degli operai, o con il padrone. È il padrone stesso che lo impone. Guardate cosa sta succedendo nella FIAT. Marchionne comanda e UILM, FIM, Fismic e UGL ubbidiscono. La indisciplinata FIOM viene subito colpita anche con sospensioni disciplinari come sta succedendo a Melfi.
E questa è una strada che il padronato farà sua dappertutto, anche all’Avio!
Bisogna reagire ora agli attacchi dell’azienda e in modo compatto. Con l’accorpamento di Acerra, l’azienda già ci fa capire che si creerà un problema di esuberi.
Se ci abituiamo ad accettare la cassa integrazione adesso, faremo la stessa cosa con la mobilità e i licenziamenti. Se stiamo zitti oggi, rimarremo zitti anche allora!
Il padrone troverà sempre qualche sindacalista accondiscendente che firmerà qualsiasi accordo.
Senza operai organizzati e consapevoli sarà un gioco da ragazzi.
- NO alla cassa integrazione.
- Andiamo in massa all’INPS a dire quello che l’azienda sta facendo, su cui l’INPS chiude occhi e orecchie. Andiamo a denunciare che l’azienda fa scattare la cassa integrazione e poi chiede gli straordinari.
- L’azienda deve pagare l’integrazione salariale ai corsisti.

www.operaicontro.it

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