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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Fiat. Ancora un licenziamento a Termoli. Epifani: “difficile non pensare a un atto di ritorsione”

(22 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Mercoledì 21 Luglio 2010 10:40
“Uno stillicidio di atti contro il buon senso e contro ogni misura”. Così il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha commentato l'ennesimo licenziamento di un operaio Fiat, Giovanni Musacchio, operaio 32enne della Powertrain della Fiat di Termoli, annunciando che il sindacato ricorrerà alla magistratura. Intervenendo ad un convegno sul Medio Oriente, Guglielmo Epifani ha, infatti, parlato dei cinque licenziamenti in Fiat. “E' difficile non pensare a un atto di ritorsione e questo radicalizza lo scontro. E' chiaro che il piano richiederebbe il consenso di tutti e non lo scontro sociale. Continuo a insistere con Fiat affinché finisca questa situazione e affinché rifletta”, ha detto Epifani. “La Fiat – prosegue il segretario generale della Cgil - usa un qualsiasi pretesto pur di provare a intimorire o colpire i lavoratori e i delegati e questo sembra inaccettabile nell'Italia e nell'Europa di oggi”.
Intanto a Melfi, proprio in queste ore, la Fiom ha depositato il ricorso contro la Fiat per "licenziamenti illegittimi e comportamento antisindacale". E' questo un altro punto della vertenza con l'azienda, al centro di tutte le iniziative di mobilitazione organizzate per la settimana. Per il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, che partecipa oggi a Termini Imerese all'assemblea pubblica promossa dal sindacato regionale, "si tratta di licenziamenti fatti come rappresaglia verso i delegati e gli iscritti della Fiom dopo il mancato plebiscito a Pomigliano, in una logica intimidatoria".
La Fiom protesta anche per chiedere "che si riapra la trattativa sul salario, sui soldi dovuti ai lavoratori, gli unici che stanno pagando - ha detto Landini- a fronte di divivendi che vengono spartiti tra gli azionisti e dell'aumento dei compensi ai vertici aziendali".
Per il licenziamento di ieri a Termoli lo Slai Cobas ha proclamato, per il 23 luglio, otto ore di sciopero nello stabilimento molisano e due ore di sciopero negli altri stabilimenti del gruppo Fiat.
Lo sciopero sarà in concomitanza di quello della Fiom, contro i licenziamenti, il piano Marchionne, e il mancato pagamento dei premi di produzione. Per sabato, invece, sempre a Termoli, sara' organizzata una manifestazione alla quale parteciperanno anche gli operai della Fiat di Pomigliano d'Arco, iscritti al sindacato di base, che partiranno in pullman dalla cittadina partenopea. Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas, annuncia, inoltre, che nei prossimi giorni saranno organizzate assemblee di fabbrica. “Abbiamo deciso di proclamare lo sciopero in concomitanza di quello della Fiom - ha spiegato Granillo - per non disperdere le forze, anche se noi manifesteremo con forza contro la globalità del piano Marchionne. A Termoli, lo sciopero sarà di otto ore per dare maggiore sostegno a Giovanni Musacchio, il lavoratore del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso, licenziato ieri per aver partecipato al presidio davanti al Vico in occasione del referendum. Sabato - ha concluso - partiremo da Pomigliano in pullman per essergli vicini, così come lui e' stato vicino agli operai del Vico”.

A.V.

21-7-10

www.dirittidistorti.it

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