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Fincantieri

(24 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

Per le aziende in crisi la ricetta è sempre la stessa gli operai devono affondare nella miseria e gli industriali devono continuare ad ingrassare Negli stabilimenti di in crisi, lo stato, maggiore azionista, adotta la stessa politica dei privati.
“Bisogna essere competitivi per realizzare i profitti”, “Bisogna delocalizzare dove il costo del lavoro è minore e si guadagna di più”. Allora mette le mani avanti. In un tira e molla, fa sapere che deve chiudere Castellammare e Riva Trigoso, Sestri Ponente deve essere dimezzato, Palermo ridimensionato. Risultato? Circa 8000 esuberi tra diretti e indotto.
La ricetta è sempre la stessa, siano le imprese pubbliche o private. C’è la crisi?
Allora si taglia per essere competitivi. I privilegi dei manager, degli industriali, dei banchieri, dei commercianti, dei professionisti e dei politici non vengono mai messi in discussione. Questi, nella crisi non hanno pagato un euro in più, anzi il loro lusso è aumentato. Quelli che pagano sono gli operai.
Marchionne, alla FIAT di Pomigliano, ha indicato la strada: per uscire dalla crisi, più lavoro con meno operai, meno soldi, meno diritti. Tutti i padroni lo stanno seguendo.
Come operai cosa facciamo?
La politica tutta sta con gli industriali, destra e sinistra. A Torino, Chiamparino, sindaco di “sinistra”, è il miglior amico di Marchionne. La solidarietà dei politici locali trova il tempo che trova e così l’appoggio della “cittadinanza”.

Dobbiamo cominciare a contare principalmente sulle nostre forze.
Gli operai devono organizzarsi prima di tutto fra loro.
Devono costruire una forza compatta e unita per difendere i propri interessi.

I padroni vogliono far ripartire i profitti? E’ un problema loro.
Per gli operai la priorità è sopravvivere, loro e le proprie famiglie. Non si può morire di fame per la globalizzazione dei padroni.
Imponiamo a industriali e politici di trovare una soluzione che vada bene principalmente a noi operai.
Ottomila persone hanno la forza per farlo.

Associazione per la Liberazione degli Operai

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