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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

Solidarietà operaia contro la Fiat

Sosteniamo l'operaio fiat licenziato Rosario Monda

(30 Settembre 2010)

Se a Melfi la Fiat tiene fuori la fabbrica gli operai licenziati, pagando loro il salario, a Pomigliano per Rosario Monda avviene anche peggio: malgrado una sentenza di reintegro la Fiat non lo riassume ma non lo paga neanche.

Rosario Monda, operaio FIAT di Pomigliano. Padre di un bambino di sette mesi. Licenziato nel 2006 dalla FIAT, insieme ad altri sette operai per aver contestato, secondo l’azienda, i vertici sindacali in un’assemblea di fabbrica. Una rappresaglia, con cui la Fiat, complici i sindacati confederali, tentò di liberarsi di un gruppo di operai combattivi. Rosario fu incluso nella lista di proscrizione perchè in una riunione di reparto, presenti i capi, aveva osato affermare una semplice verità ai compagni di lavoro: “La fabbrica funziona perché ci siamo noi operai, se i dirigenti non venissero proprio, neanche ce ne accorgeremmo, la produzione continuerebbe lo stesso, perché siamo noi che facciamo andare le linee”. Questa affermazione non fu digerita dai dirigenti presenti e, alla prima occasione, gliela hanno fatta pagare.

Successivamente è stato reintegrato con una sentenza della magistratura un anno e cinque mesi fa, però ancora adesso è fuori e senza salario. Ci sono processi e processi. Berlusconi e quelli come lui, sui ritardi dei processi, spesso costruiti ad arte, ci sguazzano. Molti di loro, pluricondannati e pluripregiudicati, sono ancora in parlamento. Per gli operai succede il contrario, i ritardi e le inadempienze vanno contro di loro. Anni per far valere il proprio diritto, senza lavoro e senza soldi. Quando finalmente la “causa” finisce, ed è a loro favore (sempre meno spesso), rimangono ancora fuori dalla fabbrica per altri anni con ogni pretesto. Se sono fortunati, con un salario, altrimenti senza neanche quello. I casi sono decine, da Pomigliano a Melfi, a Termoli, a Torino, a Modena, solo per rimanere alla FIAT. Il caso di Rosario è esemplare e ben più eclatante dei tre licenziati di Melfi. La FIAT lo tiene fuori, senza salario, malgrado una sentenza ne imponga il reintegro, ma perché? Il motivo è semplice: come esempio per gli altri operai.

Qual è il messaggio? “Non vi ribellate perché altrimenti fate la fine di Rosario. Dopo anni vincete le cause? Io, padrone FIAT, me ne frego della magistratura. Rimanete fuori lo stesso. Voi morite di fame e io continuo ad ingrassare”. Lo SLAI Cobas, il sindacato a cui Rosario era vicino ai tempi del licenziamento, gli ha messo a disposizione il legale per la causa, e poi basta, nessun aiuto economico, nessuna iniziativa di sostegno. Il non essere organico alla parrocchia è per costoro motivo sufficiente a giustificare il venir meno di ogni forma di solidarietà. Operai come Rosario possono essere aiutati solo dagli altri operai. Se la massa degli operai si muovesse per farli reintegrare, tutta la boria del padrone sparirebbe. Fino a quando gli operai non si organizzano e non si muovono, i padroni se la ridono. Sul nostro giornale apriamo una campagna di solidarietà per Rosario e quelli come lui. Ricordiamo il suo caso, sensibilizziamo gli altri operai, apriamo una sottoscrizione a suo favore. Noi vogliamo costruire il partito operaio. Il partito operaio è anche questo: non abbandonare i compagni colpiti dal padrone, ma sostenerli sempre.

Le sottoscrizioni specificate con la causale “per l’operaio licenziato Rosario Monda”, vanno inviate tramite, bollettino postale: c/c N. 22264204 intestato a Ass. Cult. ROBOTNIK ONLUS. Oppure, bonifico: IBAN: IT 51 O 07601 01600 000022264204

Associazione per la Liberazione degli Operai Sez. di Napoli

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