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Ma che sant'uomo!

(12 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

Ma che sant'uomo!

foto: www.cattolicesimo-reale.it

Il 4 novembre, nelIV Centenario della canonizzazione di Carlo Borromeo, che fu arcivescovo di Milano dal 1565 al 1584, papa Ratzinger ha indirizzato all’attuale arcivescovo Dionigi Tettamanzi un messaggio per celebrare le virtù “eroiche” del suo illustre predecessore.

Il “santino”…

“La luce della carità di san Carlo Borromeo”, scrive Benedetto XVI, “ha illuminato tutta la Chiesa e, rinnovando i prodigi dell’amore di Cristo, nostro Sommo ed Eterno Pastore, ha portato nuova vita e nuova giovinezza al gregge di Dio”. “L’Arcivescovo di Milano”, continua il papa, “diede un esempio splendido di che cosa significhi operare per la riforma della Chiesa… iniziando dalla propria vita”. Benché figlio cadetto di nobile famiglia, avviato a un futuro di agi e di successi, abbandonò le ricchezze e “visse in maniera eroica le virtù evangeliche della povertà, dell’umiltà e della castità, in un continuo cammino di purificazione ascetica e di perfezione cristiana… senza mai timore di affrontare avversità e pericoli per difendere la fede dei semplici e i diritti dei poveri”.
Le virtù di Carlo Borromeo sono riaffermate del resto anche dall’attuale arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, solitamente ritenuto un “progressista”. Egli nel libriccino San Carlo e la Croce, scritto per il IV centenario, sottolinea “l'amore del Borromeo alla Croce e al Cristo crocifisso” e “il suo impegno missionario, soprattutto in quella catechesi vasta, ampia e capillare che ha caratterizzato la sua attività”.

Peccato che la storia racconti ben altro e testimoni – insieme alla sessuofobia di Carlo – il fanatismo che lo spinse a perseguitare, reprimere e uccidere in nome della fede.

… e la realtà

Di lui, soprannominato dai contemporanei il “castissimo”, si narra che fosse sconvolto dalla sola immagine della moglie del Barbarossa, la bionda Leobissa, che i milanesi, per scherno, avevano effigiata nuda nella pietra sull’arco di Porta Tosa. Nulla infatti, afferma padre Grattarola, più delle femmine, anche se del tutto vestite, o riprodotte addirittura nude, anche se nel freddo marmo, odiava mortalmente “il Castissimo, in tutta la sua vita non volendo parlar mai con donna alcuna, anche se gli fosse stretta parente”.

A tale ipersensibilità corrispondeva la più inflessibile spietatezza quando si trattava di “punire” il dissenso dalla Chiesa di Roma. Così procedette a spogliare dei suoi privilegi il potente ordine degli Umiliati, in odore di eresia, e non esitò nel 1524-26 a perseguitare i protestanti nelle repubbliche svizzere, anche in quelle dove era stata riconosciuta la libertà di culto. Durante una visita pastorale in Val Mesolcina (Svizzera) fece arrestare per stregoneria un centinaio di persone costringendole con la tortura ad abiurare la fede protestante e facendo gettare nel rogo a testa in giù quanti non vollero convertirsi: dieci donne e il prevosto.

Inutile dire che questo campione di carità cristiana era anche antisemita poiché stimava gli ebrei “servi per loro colpa” (in quanto deicidi) e affermava nell’Editto di Cremona del 1575 che nessun cristiano “può servire a giudei per garzone né per famiglio [] …farsi medicare da alcuno giudeo, quantunque sia medico perito et eccellente… entrare nelle sinagoghe, nozze et feste di giudei, né ballare o tripudiare con loro [] mangiare con giudei”.

Le ciance di Benedetto

Benedetto XVI, dunque, da una parte dichiara solennemente, nel corso della polemica contro gli integralisti islamici, che Dio punirà “chi sparge il sangue in suo nome” (Discorso dellAngelus, 2006), dimenticando che i suoi predecessori predicavano esattamente il contrario e promettevano ai crociati il premio eterno. D’altra parte celebra come santo e propone come modello ai fedeli chi, da Pio V a Carlo Borromeo, uccise in nome di Dio. E i cattolici “progressisti”, maganri anche "pacifisti", non solo gli credono ma recitano diligentemente le preghiere liturgiche in onore di santi-assassini come il Borromeo.

cattolicesimoreale.it

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