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8 nuovi modelli Fiat

8 nuovi modelli Fiat

(29 Marzo 2010) Enzo Apicella
Marchionne annuncia 8 nuovi modelli di auto e migliaia di licenziamenti

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Il ricatto di Marchionne colpisce tutti i lavoratori

Sciopero generale per difendere il lavoro e i diritti

(12 Gennaio 2011)

Quello che accade alla Fiat (da Pomigliano a Mirafiori) non è una vertenza particolare di qualche migliaia di lavoratori, ma una questione sociale e politica di fondo che riguarda tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Marchionne e la Fiat puntano infatti a distruggere, in nome del profitto, diritti fondamentali garantiti dalla Cosituzione.

Se la Fiat, con un vergognoso ricatto e il fucile puntato, riuscirà a far passare certe condizioni di lavoro e la negazione dei diritti, ben presto, queste “modalità di lavoro” saranno esportate in altre fabbriche, negli uffici; sarà un veleno che colpirà la classe lavoratrice nel settore privato come nel pubblico, quando già salari e occupazione sono stati sempre più compromessi negli ultimi anni, a partire dalla cassa integrazione e dal blocco degli stipendi per 4 anni nel settore pubblico.

Che cosa prevede l’accordo della vergogna:
o la cancellazione del contratto nazionale di lavoro;
o un accresciuto sfruttamento con il taglio delle pause;
o la mensa a fine del turno delle 8 ore;
o possibilità di inserire turni di 10 ore;
o il non pagamento dei primi giorni di malattia;
o cancellazione delle RSU elette dai lavoratori sostituite da rappresentanti nominati dalle sigle sindacali che firmano quello che il padrone vuole;
o la limitazione stessa del diritto individuale e collettivo di sciopero.

In conclusione: condizioni di lavoro dell’ottocento e il potere padronale assoluto in azienda in cambio di una vaga promessa di un piano produttivo per nulla credibile. In tanti fingono di dimenticarsi che in sei mesi Marchionne ha cambiato tre volte il progetto su Mirafiori.

Le posizioni e il ruolo dei sindacati e di tutte quelle forze politiche e sociali che si sono fatti complici dell’azienda è sempre più indecente. Invece di schierarsi con i lavoratori, con la parte più debole, si sono collocate sul carro del più forte, del padrone delle ferriere.
È particolarmente vergognosa la posizione delle istituzioni pubbliche (governi nazionale e locali) che invece di pretendere dalla Fiat il rispetto della Costituzione, dei diritti del lavoro, dei contratti collettivi, tanto più dopo i soldi pubblici che sono stati dati all’azienda, marciano fianco a fianco con Marchionne.

Sinistra Critica sostiene la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori, della Fiom e dei sindacati di base, contro il nuovo modello schiavistico.
Il ricatto della Fiat deve essere respinto


Sinistra Critica sostiene la necessità di un'ampia convergenza tra i soggetti che stanno pagando i costi della crisi, per contrastare la guerra sociale scatenata in Europa da governi ed imprese.

Per questo siamo impegnati a costruire la più ampia partecipazione allo sciopero generale del 28 gennaio e lavoriamo per una mobilitazione generale della classe lavoratrice, del movimento studentesco e dei movimenti sociali, un grande sciopero generale per battere Marchionne, la Confindustria e Berlusconi.

Sinistra Critica - Torino

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