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(16 Febbraio 2011)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org
foto: www.caunapoli.org
All'università del Porto Rico la mobilitazione studentesca sembra non spegnersi mai. Le proteste degli studenti, a cui si sono aggiunti subito anche i lavoratori delle scuole e delle università, i docenti e tutti i sindacati, vanno avanti da quasi un anno e non sembrano volersi arrestare. Gli studenti universitari portoricani stanno protestando contro l'innalzamento delle tasse a 800$ - misura che escluderebbe di fatto più di 10mila persone dall'istruzione universitaria - deciso dal governo subalterno (ed è un eufemismo) degli Stati Uniti. Oltre ai tagli che si concretizzano in aumenti delle tasse, sono stati "congelati" alcuni corsi di laurea e sono state rifiutate richieste di scambi internazionali, chiudendo ulteriormente il sistema universitario portoricano.
Appena gli studenti hanno dimostrato il loro dissenso dentro e fuori al campus la polizia ha fatto sentire la sua ingombrante presenza: ogni giorno ci sono cariche, arresti e spari con proiettili di gomma. E come se non bastasse, da novembre, dopo 48 ore di blocco del campus da parte di studenti, docenti e lavoratori, la polizia occupa stabilmente l'intero campus per controllare e "garantire" l'ordine. I professori dell'Università di Puerto Rico si sono subito rifiutati di tenere le lezioni in un campus completamente sotto il controllo della polizia.
Il Rettore dell'università non è certamente più morbido: ha proibito, provvedimento poi dichiarato incostituzionale in sede di processo, qualsiasi tipo di manifestazione all'interno del campus. Gli studenti e i lavoratori non si lasciano, però, intimidire da questo. Stanno continuando ogni giorno la loro protesta subendo la sempre più pesante repressione fatta di manganellate, processi sommari, maltrattementi e torture. E' della settimana scorsa il video di una ragazza fermata dalla polizia e molestata pesantemente da vari poliziotti.
Il processo di distruzione del sistema formativo non si ferma dunque all'Europa ma va ben oltre i confini dell'Unione: non solo il Porto Rico ma anche gli studenti statunitensi in questi mesi hanno ribadito il loro no all'università classista e selettiva che i vari governi, in concerto con gli industriali, stanno costruendo o che hanno già costruito.
Qui un video che mostra il grado di militarizzazione del campus
Qui si vedono gli SWAT (squadre spciali) dentro l'università e l'accanimento che la polizia ha nei confronti dei manifestanti presi.
Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
foto: www.caunapoli.org
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