">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Morti bianche

Morti bianche

(1 Settembre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Altri balzelli antipopolari in arrivo
    (21 Maggio 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    APPUNTAMENTI
    (Capitale e lavoro)

    SITI WEB
    (L'unico straniero è il capitalismo)

    Per una mobilitazione nazionale dei migranti e con i migranti,
    contro il razzismo istituzionale e contro la precarietà

    (19 Giugno 2011)

    La clandestinità non è più un reato penale! La Corte di Giustizia europea ha cancellatola possibilità di arresto per i migranti e delle migranti che non lasciano il paese dopo un’espulsione.
    La circolare Manganelli non dovrebbe esistere più! Il Consiglio di Stato ha di fatto riaperto la questione della sanatoria “truffa” del 2009, segnando una significativa vittoria per il movimento dei migranti che ha lottato per mesi per la regolarizzazione di tutti coloro che avevano fatto domanda.
    Eppure, il Ministro Maroni ha nuovamentebloccato le pratiche dei migranti colpiti dalla cosiddetta circolare Manganelli, e minaccia anche di reintrodurre il reato di clandestinità per decreto. Intanto la Bossi-Fini continua a funzionare a causa del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro, dentro la crisi economica.
    È la schiavitù dei pezzi di carta: avere quel pezzo di carta che si chiama permesso di soggiorno è un percorso a ostacoli tra incertezza e arbitrio. Prima di ottenerlo, passano molti mesi in cui la vita dei migranti è legata al pezzo di carta della ricevuta postale che attesta la richiesta di rinnovo. E il pezzo di carta del permesso di soggiorno lo si può rinnovare solo se in tasca si hanno altri pezzi di carta: un reddito sufficiente che testimoni che si hanno i mezzi per restare. Un pezzo di carta che si compra con altri pezzi di carta, al prezzo dello sfruttamento. Ai migranti è poi chiesta la residenza, ma anche la residenza diventa un pezzo di carta difficile da ottenere se nella crisi si perde la casa, o se la casa non si mai avuta.
    Non è solo avere o non avere un permesso di soggiorno a determinare la precarietà migrante. Difficoltà burocratiche, tempi di attesa, l’intermediazione delle Poste, assenza d’informazioni sicure, brevità dei permessi per ricerca lavoro, validità parziale delle ricevute postali, maltrattamenti, sono tutti elementi che contribuiscono a determinare una condizione di precarietà che dal lavoro si estende a tutta la vita. D’altra parte si tratta di una scelta politica, e lo dimostra il fatto che i permessi di soggiorno per motivi umanitari rilasciato per una parte dei migranti sfollati da Lampedusa sono stati rilasciati dal Governo, dopo un accordo con Poste Italiane e la Zecca di Stato, in pochi giorni e a costo zero. Il punto è che su questa precarietà imposta dall’alto fanno profitti i datori di lavoro e su di essa si fonda anche la gestione della crisi e del welfare: sulle donne migranti impiegate nelle case si scarica il taglio ai servizi sociali; i contributi versati all’INPS da tutti i migranti servono per coprire i buchi, mentre la maggior parte dei migranti questi soldi non li vedrà mai perché la legge rende quasi impossibile un’esistenza regolare.
    Il lavoro migrante è stato per anni il laboratorio della precarizzazione e continua a esserlo, perciò questi problemi non riguardano solo i migranti, ma sono parte di un ricatto che si estende a tutti i lavoratori e le lavoratrici: la precarietà è la condizione comune che ci divide, e la prima divisione che viene creata è proprio quella tra migranti e non migranti, tra chi dipende dal razzismo istituzionale per poter accedere ad ogni servizio e chi no, tra regolare e clandestino, tra chi può essere rinchiuso in un CIE e chi no.
    Per questo diverse realtà che hanno partecipato agli Stati Generali della precarietà 3.0 lanciano per tutta la seconda metà di giugno una campagna di mobilitazione nazionale articolata sul piano territoriale e che avrà il suo culmine il prossimo 25 giugno.
    Dopo le recenti e diffuse mobilitazioni sul piano locale sulla vicenda della sanatoria truffa e la gestione dei permessi di soggiorno, la minaccia del ministro degli Interni di reintrodurre il reato di clandestinità per decreto e i gravissimi fatti che riguardano il CIE di Santa Maria Capua Vetere, invitiamo tutte e tutti a manifestare con noi. Puntiamo a una mobilitazione che vada dritto al nodo principale attraverso cui passa il razzismo istituzionale: la gestione dei permessi di soggiorno da parte del Ministero degli Interni attraverso le Questure. Vogliamo una mobilitazione che veda migranti e non migranti insieme, perché lottare contro il razzismo istituzionale significa lottare contro la precarietà di tutte e tutti e dire basta a quei pezzi di carta che pretendono di renderci schiavi!

    Nelle diverse iniziative, manifesteremo per:

    - la regolarizzazione e il rilascio di titolo di viaggio per chi arriva in Italia sprovvisto di passaporto o è presente irregolarmente;
    - la regolarizzazione dei migranti coinvolti nella sanatoria truffa 2009;
    - il mantenimento del permesso di soggiorno per chi perde lavoro nella crisi e il prolungamento del permesso per ricerca lavoro;
    - lo sveltimento delle procedure di rinnovo e di ricongiungimento familiare da parte delle Questure;
    - il rilascio di permessi la cui data di validità parta dalla consegna e non dal momento della domanda;
    - il rilascio del certificato di residenza per chi vive in occupazioni o strutture di accoglienza;
    - la fine della detenzione amministrativa e la chiusura dei CIE.

    Facciamo appello a tutte e tutti perché la giornata affermi un cammino comune contro le divisioni imposte dalla precarietà e dal razzismo istituzionale.

    Promuovono:
    Stati Generali della Precarietà
    Associazione Diritti per Tutti Brescia
    Immigrati Autorganizzati Milano
    Coordinamento migranti Bologna e provincia
    Rap-rete di attivazione del pensiero-gruppo inkiesta di Roma
    Comitato No Pacchetto Sicurezza Reggio Emilia
    Rete Antirazzista Napoletana
    Collettivo No Border Napoli
    Coordinamento Antirazzista “Chiudiamo il Cie Andolfato”
    Movimento lotta per la casa Firenze
    Spazio interculturale autogestito Kulanka
    Rete Insicuri
    Coordinamento Migranti Castel Maggiore
    Comitato Primo Marzo Roma
    Comitato Primo Marzo Napoli
    Comitato Primo Marzo Palermo
    Comitato Primo Marzo Firenze
    Comitato Primo Marzo Modena
    Comitato Primo Marzo Imola
    Comitato Primo Marzo Bolzano
    Comitato Primo Marzo Pordenone
    Comitato primo marzo Trieste
    Rete Primo Marzo

    Per adesioni sgp.migranti@gmail.com

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Notizie sullo stesso argomento

    Ultime notizie del dossier «L'unico straniero è il capitalismo»

    5668