Stato e istituzioni :: La tolleranza zero

Piano Nomadi di Alemanno: "una risposta sbagliata"

(29 Giugno 2011)

da www.paesesera.it


Il Piano nomadi, a ormai due anni di vita, non mostra segni di voler affrontare la condizione di vita di alcune migliaia di rom della Capitale ponendo al centro la loro dignità e i loro diritti umani. Il giudizio iniziale che diede Amnesty International, nel marzo del 2010, rimane invariato: una “risposta sbagliata”. Sgomberi, di grandi campi e di micro campi, questi ultimi col vantaggio per chi li esegue di non dare troppo nell’occhio (che si rivela ovviamente uno svantaggio per chi li subisce) segnano di mese in mese la vita dei rom a Roma. Separazione di gruppi familiari, girovagare senza meta fissa, progressivo allontanamento da luoghi di socialità e da diritti (alloggio, lavoro, istruzione) costituiscono l’esito inevitabile dell’applicazione del Piano nomadi. Con un effetto centrifugo, i nuovi campi sono designati sempre più lontani dal centro della città (quel centro in cui, chi passeggia nel rione Monti, trova una bellissima piazza, Piazza degli Zingari, a testimonianza della loro presenza e della convivenza nella storia di Roma) e quelli già operativi si affollano sempre di più.

Ma c’è un elemento positivo che dev’essere colto. Ogni sgombero riceve una risposta di attenzione e di mobilitazione da parte delle associazioni, dei mezzi d’informazione e da un sempre maggiore numero di cittadine e cittadini. È un primo passo per abbattere stigma, pregiudizio e discriminazione. Ci auguriamo che anche il Piano nomadi ne venga influenzato e possa essere modificato in modo importante.

Riccardo Noury, portavoce Amnesty International per l'Italia