">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

La classe operaia va in fumo

La classe operaia va in fumo

(8 Settembre 2011) Enzo Apicella
L'articolo 8 della manovra economica permette i licenziamenti senza giusta causa

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Non pagheremo noi la loro crisi!

Volantino che verrà diffuso a Padova sabato 16 luglio alle 10.00 al mercato di p.zza delle erbe

(16 Luglio 2011)

La manovra finanziaria che il governo sta approvando, col tacito accordo delle opposizioni, ha davvero dell’incredibile. Non solo ha un costo esorbitante di oltre 70 miliardi di euro, ma sancisce per l'ennesima volta che devono essere i lavoratori e i proletari a pagare la crisi.
Dobbiamo ricordarci bene che questa crisi non è nata per caso, per qualche fatalità o per qualche motivo sconosciuto; questa crisi è nata dalla speculazione e dalle regole di un sistema destinato a fallire: il capitalismo.
Da anni, banchieri, economisti e ricchi padroni hanno speculato e guadagnato fino ad arrivare ad una saturazione dei mercati e alla conseguente crisi del capitalismo; la colpa è loro, dei loro subdoli interessi e della loro insaziabile necessità di arricchirsi a dismisura.

Dovrebbero essere proprio loro a pagarsi la loro crisi.

Eppure non è così: questo governo, fatto dagli stessi borghesi che hanno generato la crisi, sta cercando di scaricare su noi proletari tutti i costi tagliando sui servizi e sulle agevolazioni alle famiglie. Attaccano il diritto alla salute introducendo un nuovo ticket, colpiscono le famiglie togliendo le agevolazioni per i figli a carico e gli asili nido, continuano ad abbassare le pensioni e alzare l’età pensionabile. Mentre le spese militari, i costi della politica e gli interessi dei ricchi borghesi vengono salvaguardati e difesi.
Al fianco di questo governo, con un incredibile accondiscendenza, c’è quell’opposizione del Partito “Democratico” che si svela ancora una volta per quella che è: sempre dalla parte dei padroni, contro gli interessi della gente, sempre pronta a finanziare nuove guerre, a elogiare politiche schiaviste contro gli operai, a stare dalla parte di chi vuole costruire la Tav e devastare le terre della Val Susa.

Ecco perché non possiamo starcene zitti a subire l’ennesimo sopruso; proprio noi operai e lavoratori, che da anni subiamo licenziamenti, cassaintegrazione, aumento dei carichi di lavoro, mancanza di sicurezza e precarietà non possiamo accettare questo ennesimo attacco.
La crisi se la sono creata e quindi se la devono pagare i padroni!


Non possiamo accettare questo silenzio complice di sindacati e opposizioni che non stanno facendo niente se non chiedere le dimissioni di Berlusconi; ma a noi di Berlusconi non ce ne frega niente, il problema è nella società capitalista e la vera soluzione sta nel riscoprire la volontà di autorganizzarsi e lottare al di fuori delle logiche dettate dalle istituzioni, smascherando il gioco di quei partiti che a parole si dicono di “sinistra”, ma poi appoggiano manovre antipopolari e ingiuste.

Alle parole di Napolitano e Tremonti, ai politicanti di governo e opposizione che invocano unità, coesione e sacrifici per sfruttarci meglio, rispondiamo invitandoli a sacrificarsi loro e i loro stipendi esorbitanti, mentre all’unità ci pensiamo noi, lottando insieme contro questa cricca di affamatori!

Operai e lavoratori de “Il Picchetto”

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «La manovra anti-crisi»

4097