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(11 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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Colombia: lettera dal carcere di Luz Perly Cordoba Mosquera

Dirigente contadina colombiana prigioniera del regime

(14 Aprile 2004)

Signori e compagni/e:

Per Bregengaard, sindaco di Copenaghen
Comitato Bjorneklo
Johnny Olsen, presidente del Sindacato degli Edili

Apprezzati signori:

con grandi ottimismo ed emozione ho ricevuto oggi, 3 aprile, la gradita notizia che mi informa del conferimento, da parte Vostra, del PREMIO DANESE DELLA PACE 2004 per il mio disimpegno in qualità di attivista nella difesa dei diritti dei contadini del mio paese.

Vi voglio manifestare che questo bel riconoscimento fatto dal governo e dalle organizzazioni sociali e sindacali, in rappresentanza del popolo danese, è per me, per tutte le comunità contadine della Colombia e per tutti i dirigenti sociali, civili, popolari e contadini, attualmente vittime di una delle più dure fasi del terrorismo di Stato nel nostro paese, un gran conforto che oltrepassa le sbarre arrugginite dietro le quali il regime uribista pretende di zittire la nostra giusta voce di protesta.

Questo é, indubbiamente, un riconoscimento allo sforzo dell'eroico popolo della Colombia. Nonostante le aberrazioni sofferte per colpa della borghesia nazionale, capeggiata dal regime fascista e totalitario del presidente Alvaro Uribe Vélez, delle sue forze giuridico-repressive statali e paramilitari e del caos dell'imperialismo mondiale con gli Stati Uniti in prima fila, esso ci permette di dire che oggi più che mai siamo un popolo eroico che resiste nel bel mezzo di tanti soprusi ed avversità, un popolo dalla tradizione libertaria essendo figli di Bolívar; un popolo degno che non rinuncia, nonostante l'ignominia, al sogno di una Colombia differente, di una patria autenticamente democratica, sovrana, libera e con autodeterminazione, e soprattutto di una Colombia in cui ci sia spazio per tutti ed esista una vera pace basata sulla giustizia sociale.

Il Vostro gesto da a me, ai miei compatrioti ed ai miei compagni di sventure molta speranza, ed è incoraggiante contare sul sostegno ed il riconoscimento di organizzazioni, persone e popoli che, ancorché distanti e dall'altra parte del mondo, si preoccupano e ci accompagnano in modo solidale in queste infauste ore dell'orribile notte che getta oscurità e lutto sulla Colombia. Ma, soprattutto, è un ineguagliabile gesto di tenerezza, che è la solidarietà dei popoli, nei confronti della nostra giusta causa di ricerca della pace per le nostre comunità ed il nostro sofferente paese.

A nome di tutti i contadini dimenticati del nostro paese, dei milioni di sfollati delle campagne a causa della disumana violenza ufficiale e parastatale colombiana, delle migliaia di persone uccise dal regime in assassinii extragiudiziali, delle loro vedove e dei loro piccoli orfani, delle centinaia di desaparecidos, dei torturati, dei perseguitati, dei processati, degli esiliati, degli indigeni calpestati e violentati, di chi oggi é incarcerato dal regime e dei milioni di uomini e donne umili e lavoratori sfruttati e bersagliati dalla paranoia e dalla disperazione del decadente modello economico e sociale imperante in Colombia, voglio ringraziarVi per un così importante riconoscimento al nostro lavoro. Voglio, a nome del mio amato popolo colombiano, reiterarVi che non rinunceremo alla nostra lotta ed ai nostri sogni, che oggi più che mai sono vigenti e che tutto ciò ci impegna, come patrioti, a continuare a non piegarci e ad avere molta più dignità nella ricerca della libertà e della pace per la nostra patria.

Infine, Vi lanciamo uno speciale appello affinché continuiate ad accompagnarci con la Vostra solidarietà, l'accompagnamento effettivo ed il Vostro gran lavoro di denuncia dei soprusi che oggi angosciano il paese. Il Vostro appoggio ci ricorda che non siamo soli e che i nostri sforzi e sacrifici, così come quelli di milioni di colombiani che hanno perfino dato le loro vita e libertà a questa causa, non saranno vani.

Con il più profondo affetto, fisicamente incarcerata ma con la speranza, la dignità ed i sogni più liberi che mai per continuare la nostra lotta per la libertà, dato che in fin dei conti non li potranno mai rinchiudere dietro le sbarre

Più libera che mai

Penitenziario nazionale femminile "El Buen Pastor", carcere del regime. Bogotà, Colombia,

3 aprile del 2004

LUZ PERLY CORDOBA MOSQUERA
Dirigente contadina colombiana
Prigioniera e perseguitata politica e di coscienza dal regime
Premio della Pace 2004 del governo danese, a nome del popolo colombiano

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