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L'ombra nera

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(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

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Da soli, in tribunale contro la Telcom

(2 Gennaio 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.pclavoratori.it

E’ datato Marzo 2009 il piano di Ristrutturazione che la Telcom Spa, ha realizzato, presso gli organismi territoriali con la volontà di ridurre l’organico, cominciando a togliersi di mezzo le persone più scomode o le più antipatiche perché resistenti al mobbing, le meno produttive perché non più idonee dopo anni di lavoro usurante sui forni e quindi rotte fisicamente, chi ha fatto lunghi periodi di malattia, persone attinte per dovere dalle liste degli invalidi. Più che un piano di ristrutturazione, è un piano di discriminazione, visto che la cassa integrazione straordinaria in deroga, è stata voluta solo per 49 persone, stando attenti invece a non far ruotare tutti i 237 dipendenti. A conferma della discriminazione, c’è il fatto che l’azienda arbitrariamente, ha indicato i nomi dei dipendenti da mandare a casa, senza discuterne con i sindacati. Per noi cassintegrati era appena iniziato il calvario della cassintegrazione mentre Il sig. Casale, patron della Telcom, non ha saputo trattenersi, dal pubblicizzare su stampa le sue nuove rigogliose commesse e le nuove acquisizioni di altre aziende come quella della Borsci (poi andata male) e quella di Abruzzo Vasi. Questo è una cosa gravissima, che abbiamo denunciato ai sindacati, invitandoli, in un‘assemblea pubblica, a rovesciare quel vecchio accordo che prevedeva cassintegrazione e licenziamenti, visto il palese Bluff da parte dell’azienda. Dopo l’arrivo della lettera di licenziamento, noi cassintegrati, arrabbiati, decidemmo di stilare una vera e propria piattaforma che illustrava quanti modi possibili ci sarebbero stati per scongiurare ogni licenziamento: dalla ricollocazione alla riconversione, dai contratti di solidarietà alla rotazione della CIGS, dall’impegno economico da parte di Telcom a favorire gli enti locali a creare nuove occupazioni fino ad una cospicua liquidazione concordata. Tutti elementi da poter ridiscutere nei seguenti tavoli di trattative con l’azienda ai quali abbiamo anche chiesto d’introdurre una nostra delegazione. Perché una nostra delegazione ai tavoli ? Perché i cassintegrati non vogliono più essere i consumatori finali di decisioni attuate da altri, visto che nessuno ha voluto rappresentare il nostro sdegno di fronte a così lunghi periodi di lavoro straordinario mentre 37 persone sono a casa in CIGS con lettera di licenziamento. Nell’attesissima assemblea fatta subito dopo, ci hanno risposto che avrebbero provato a far pressione per far riassumere “qualche altro” cassintegrato, per loro “anche una sola riassunzione avrebbe rappresentato una grande conquista”. Noi abbiamo sempre risposto che “un solo licenziamento è un immensa sconfitta!” Il Movimento Cassintegrati della Telcom si è impegnato lungo il 2011 con presidi, comunicati stampa ed assemblee, l’ultima assemblea pubblica organizzata, vede fra gli invitati i politici nazionali, i politici locali e le segretari di categoria territoriali, quest’ultime però senza alcun preavviso decidono di disertare. Nella sala consiliare gremita, si sentì il tonfo della loro assenza e per noi il significato di questo si semplifica in una sola direzione “l’accordo con la Telcom per loro non si tocca”e lo spessore delle nostre discussioni diviene in quell’assemblea ancor più pragmatico e diretto contro i licenziamenti previsti da quell’accordo. Il Movimento Cassintegrati si ostina a pensare che il sindacato, per la sua istituzione naturale, debba accompagnare la loro lotta e chiede al sindacato più rappresentativo il ritiro della firma che viene negato. Ci viene riposto che non la ritirano per il nostro bene. Il parere del loro legale: “Ritirando la firma, si mette in discussione anche la clausola della richiesta per la cassintegrazione… Argomento superato rispondiamo noi: già … proprio quella cassintegrazione che non è mai stata applicata per tutti i dipendenti??? Argomento per il quale abbiamo chiesto aiuto, attenzione e passi indietro da tutti!

Ora si apre la via giudiziaria (ultimo strumento a disposizione) soli contro tutti...è il caso di dire, ma con la forza di quella dignità che è l’unica vera arma rimasta nelle mani di chi vuole, sul serio, che il futuro sia diverso comunque vada in tanti dovrebbero fare un mea culpa….

Roberta Nacci e il Movimento Cassintegrati della Telcom.

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