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Guerra delle arance a Rosarno

(6 Marzo 2012)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

“No all'aranciata che spreme agricoltori, lavoratori e inganna i consumatori”, sotto questo slogan lanciato da Coldiretti si sono riuniti oggi a Rosarno migliaia di agricoltori e lavoratori, fra cui molti stranieri, cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Ad aprire il corteo decine di trattori e tante arance distribuite in piazza, per chiedere il rilancio dell’agricoltura del territorio, regolamentazione del settore e tutela dei diritti dei lavoratori.

Questo è solo l’ultimo capitolo di una vicenda venuta a galla con l’inchiesta di The Ecologist, che denunciava come la Coca Cola usi per la Fanta arance raccolte in Calabria da extra-comunitari che lavorano non in regola, malpagati e sfruttati. Un fenomeno ahimè noto quello del lavoro in nero e del caporalato che va combattuto, ma certo non con la minaccia, lanciata dalla storica multinazionale Usa, di andarsene dalla Piana di Gioia Tauro.
La risposta viene oggi dagli agricoltori calabresi che chiedono alla Coca Cola pagamenti più equi per le arance prodotte, così da garantire anche un lavoro più equo.

“Con le arance sottopagate dalle multinazionali ai produttori agricoli appena 8 centesimi al chilo -attacca la Coldiretti- si alimenta una catena dello sfruttamento che colpisce gli anelli più deboli. Il risultato è un’insufficiente remunerazione per i produttori, con le arance che non vengono raccolte, bassa paga per i lavoratori extracomunitari con fenomeni di illegalità e chiusura delle industrie di trasformazione, con perdite economiche, occupazionali ed un impatto devastante dal punto di vista ambientale sul territorio''. La Coldiretti chiede alla multinazionale come la Coca Cola di spezzare questa catena con il riconoscimento di un giusto prezzo ai produttori ma anche con l'aumento per legge della percentuale irrisoria di arance contenute nelle bevande (appena il 12 per cento) e l'obbligo di indicare l'origine delle arance sulle etichette delle bottiglie.
Intanto, sempre nella giornata di oggi, il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania incontrerà una delegazione della Coca Cola Company per discutere la decisione della multinazionale di interrompere il suo approvvigionamento di arance da Rosarno.

Insomma, in una logica del guadagno che vede al centro le grandi multinazionali ma anche, vogliamo sottolinearlo, alcuni datori di lavoro e imprese agricole immeritevoli, a farne le spese sono i lavoratori, i piccoli produttori ed il “Made in Italy”.
Ma allora perché non partire dal basso? Perché non chiedere alle famiglie di comprare più arance e sostituire bibite come la Fanta con delle sane e gustose spremute di agrumi freschi? Parte la nostra guerra delle arance….


06-03-2012

Valentina Valentini
DirittiDistorti

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