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(13 Maggio 2013)
Nell'indagine "Arcipelago Cie", l'associazione Medici per i diritti umani denuncia l’opacità sui costi di gestione, che non permette di calcolare il rapporto fra spese e efficienza del sistema delle espulsioni dei migranti irregolari. E documenta come le condizioni di vita all'interno dei Centri peggiorino progressivamente a causa dei tagli di budget: “In alcuni centri non sembrano essere assicurati neppure alcuni elementari servizi alla persona né la fornitura di beni essenziali, come lenzuola e coperte". Infine, denuncia il Medu, "il trattenimento nei Cie non risponde agli scopi dichiarati - ossia l’identificazione e l’effettiva espulsione dei migranti in condizione d’irregolarità – ma piuttosto “alla necessità della punizione” e “alla segregazione di individui considerati socialmente indesiderabili”. Sarebbero dunque “uno strumento di contenimento sociale” come lo erano i manicomi.
Redattore Sociale
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