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Alcoa, per la Fiom incontro insoddisfacente. Gli operai provano l'"acampada" sotto il ministero

(29 Ottobre 2013)

acampalcoa

28/10/2013 23:02

Si riapre il negoziato tra Alcoa e Klesch per la vendita dello stabilimento di Portovesme,ma per il momento non c’è nulla di concreto. Il tavolo tra le istituzioni e i sindacati che si è tenuto oggi a Roma si conclude con la promessa di valutare la possibilita' di un altro anno di cassa integrazione per i circa 500 lavoratori, di cui la multinazionale dell'alluminio aveva annunciato la mobilita', e una serie di appuntamenti: il 31 ottobre al ministero del Lavoro sulla cigs, il 6 novembre presso la Regione Sardegna per affrontare la situazione dell'indotto, dove diverse aziende hanno gia' inviato le lettere di licenziamento, e il 13 novembre al ministero dello Sviluppo per fare il punto sullo stato di attuazione del piano per il Sulcis. Inoltre, entro fine novembre ci sara' un confronto tra Alcoa e Klesch per verificare se ci sono le condizioni per una conclusione positiva della vendita.
Tutto questo mentre sotto al ministero dello Sviluppo economico 300 cassaintegrati sardi hanno protestato chiedendo ''lavoro vero, non ammortizzatori sociali''. L'aria e' tesa tra lanci di petardi e insulti per i politici, alcuni manifestanti montano una tenda e si preparano a un presidio notturno. Alla fine vengono convinti a desistere ma poi in serata sale di nuovo la tensione e al termine del tavolo tra Governo e sindacati una ventina di manifestanti lancia grossi petardi contro la polizia. Un funzionario ed un agente rimangono lievemente feriti e vengono medicati sul posto.
''La novita' importante di oggi e' che abbiamo istituito uno schema di garanzie reciproche tra Alcoa e l'acquirente che consentono la ripresa del negoziato'', fermo da giugno, afferma il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, al termine dell'incontro. La finanziaria regionale sarda garantira' infatti il rapporto finanziario fra Klesch e Alcoa e un advisor esterno, concordato fra le due aziende, si esprimera' sul piano industriale del gruppo acquirente. Intanto il governo continua la ricerca di altri eventuali interlocutori e comunica che Alcoa ''ha gia' restituito'' per cinque sesti i 295 milioni di aiuti di stato Sotto forma di agevolazioni per l'elettricita' per i quali l'Italia e' stata condannata dalla Corte di giustizia Ue.
Soddisfatti a meta' i sindacati, con posizioni diverse. Il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli parla di ''piccoli passi avanti'' mentre il sindacalista della Uilm Mario Ghini dice ''basta ritardi'', convinto che ci sono ''tutte le condizioni'' per una soluzione positiva. Il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa e il responsabile per la siderurgia, Gianni Venturi, invece, parlano un ''incontro insoddisfaciente'' e chiedono l'intervento della presidenza del Consiglio.
"Tutta la nostra solidarietà agli operai dell’Alcoa che protestano davanti al ministero dello Sviluppo economico - si legge in una nota a firma di Paolo Ferrero, segretario del Prc -. Esprimiamo il nostro pieno sostegno anche ai lavoratori dell’Indesit. Noi stiamo coi lavoratori, con tutti i lavoratori di aziende in crisi: spetta al governo il dovere di intervenire in queste enormi vertenze dalle quali dipende il futuro di interi territori, per garantire l’occupazione e imporre alle multinazionali condizioni che tutelino i lavoratori. Spetterebbe sempre al governo fare un piano per il lavoro ma da quest’orecchio Letta e Alfano non ci sentono".

fabrizio salvatori - controlacrisi

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