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L'ombra nera

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(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

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Alitalia, lo scontro con Air France è sul numero degli esuberi. Rimandato l'aumento di capitale

(14 Novembre 2013)

scontrconair

Una "severa riduzione dei costi" per accrescere l'efficienza e migliorare la capacita' di competere. Detto in poche parole,migliaia di esuberi: rimane solo da stabilire quanti in un ventaglio di ipotesi che va dai duemila ai cinquemila. E' su questo che si basa la revisione del Piano industriale di Alitalia approvato nella serata di ieri dal cda della compagnia, nel braccio di ferro con i francesi di Air France, che non l’hanno votato, costringendo la compagnia ad una proroga (al 27 novembre, quando tornera' anche a riunirsi il cda) dei termini per partecipare all'aumento di capitale.
Il consiglio di amministrazione, che e' durato due ore e mezzo mentre fuori si svolgeva la protesta di un gruppo di lavoratori, ha approvato la revisione del Piano che prevede oltre al taglio dei costi, la riduzione del numero di aerei a medio raggio, e un aumento dei voli internazionali e intercontinentali, diversamente da quanto richiesto dai francesi. Il cda ha anche deciso di far slittare di 13 giorni il termine per aderire all'aumento (al momento le adesioni sono ferme a 136 milioni):una decisione, secondo la versione ufficiale, per dare tempo ai soci di prendere coscienza del nuovo Piano; ma secondo alcune fonti anche per capire cosa decidera' l'Assemblea di Poste che dovrebbe riunirsi il 20 novembre.
Il piano, tuttavia, non convince i francesi, che in cda hanno votato contro: Parigi, a quanto si apprende, ha apprezzato la parte industriale, che "va nella giusta direzione", ma mancherebbero adeguate misure di riduzione del debito. Una posizione che non sorprende: gia' due giorni fa, infatti, i francesi avevano fatto trapelare la loro bocciatura ("migliorato ma non a
sufficienza"). Il Piano, secondo quanto si apprende, dovrebbe prevedere risparmi per circa 200 milioni, con circa 2.000 esuberi (compreso il mancato rinnovo di un migliaio di contratti a termine). I francesi ne pretendono almeno il doppio.
E mentre i sindacati attendono una convocazione, forse gia' per oggi, cresce la preoccupazione per il rischio esuberi. Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi, che l’altra sera ha incontrato Del Torchio per farsi illustrare le linee guida del piano, ribadisce che una delle priorita' del Governo e' la difesa dell'occupazione. La leader della Cgil Susanna Camusso avverte che se il piano industriale dovesse prevedere degli esuberi, la risposta della Cgil sara' "molto dura". A dire no gia' ieri, il leader della Cisl Raffaele Bonanni, che ora pero' attende i numeri veri: "E' assurdo parlare di esuberi senza un piano industriale", ha detto, spiegando che comunque sul fronte occupazionale "ci sono mille soluzioni che si possono trovare". "La 'ricetta' attuale proposta nel prossimo piano industriale sara' sempre uguale, cosi' come gli attori, sindacati e politici coinvolti, gli stessi, peraltro, che nel 2008 hanno mandato a casa 10mila persone e che oggi prevedono altre migliaia di esuberi", dice, nel corso della protesta all'aeroporto di Fiumicino, Fabio Frati, della segreteria nazionale Cub Trasporti. "E’ a dir poco vergognoso che questo Paese non tuteli e non abbia una propria compagnia di bandiera - aggiunge -. Ed e' falso quanto raccontano, circa gli aiuti di Stato. Si potrebbe intervenire, ma non c'e' nessuna volonta' politica di farlo e, come al solito, si cercano soluzioni che vanno sempre e solo a carico dei lavoratori, che credo abbiano gia' pagato un prezzo molto alto".
Intanto, si continua a guardare all'estero alla ricerca di un possibile un nuovo partner internazionale. Tra i papabili circolano i nomi di Air China, Etihad e Aeroflot. I russi, in particolare, non commentano ufficialmente su un possibile interesse per Alitalia, ma, secondo fonti del settore, la compagnia di bandiera russa resterebbe invece interessata a diventare partner, ma solo sulla base di un serio disegno industriale e finanziario, ritenendo la compagnia italiana complementare al proprio mercato.

fabrizio salvatori - controlacrisi.org

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