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Requerdo de Madrid

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NON TEMIAMO DI PASSARE PER CASSANDRE, MA LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E’ DAVVERO A RISCHIO

(31 Gennaio 2014)

Due giorni di risse verbali e fisiche alla Camera dei Deputati: da una parte i parlamentari del Movimento 5 Stelle impegnati nell’ostruzionismo contro l’incredibile decreto che teneva assieme la ricapitalizzazione della Banca d’Italia e la seconda rata dell’IMU (una vera e propria provocazione, nemmeno tanto sottile!) e nella contestazione al progetto di legge elettorale, dall’altra – in particolare – quelli del PD impegnati, invece, nel far approvare il decreto e a portare avanti il tema della riforma della legge elettorale.
Fin qui la cronaca degli schieramenti, aggiungendo ancora il comportamento della presidente della Camera Boldrini che invece di chiedere al governo, data la situazione, lo “spacchettamento” del decreto ha usato, per la prima volta nella storia dell’Assemblea, la cosiddetta “ghigliottina” (prevista, tra l’altro, soltanto dal regolamento del Senato) per far approvare il decreto in discussione.
Non è questo però il punto della discussione: a nostro giudizio, infatti, vengono a galla i nodi di una democrazia ridotta davvero al lumicino, il cui esercizio appare limitato dalla pervicace volontà di una maggioranza anomala di imporre le proprie posizioni.
Una volontà diventata ancor più pressante dal momento in cui l’incontro Renzi/Berlusconi ha concordato l’idea di rendere il Parlamento, attraverso il varo di una legge elettorale liberticida, davvero un’aula “sorda e grigia”, proprio quella dei manipoli citati dal “segretario fiorentino”.
Il movimento 5 Stelle ha reagito nelle forme di cui dispone data la natura di quel soggetto politico, e fin qui nulla da commentare.
In realtà l’avvento di Renzi attraverso un plebiscito e la trasformazione del PD in partito personale, in una forma ancor più esasperata di quella assunta da tempo da Forza Italia attorno alla figura del “padrone” Berlusconi, hanno fatto compiere un passo deciso verso l’autoritarismo anche oltre lo stesso presidenzialismo già esercitato da Napolitano.
Un paese in difficilissime condizioni economiche e sociali, diviso, con una società “sfrangiata”, dove l’esercizio della politica è considerato l’esercizio di un privilegio da utilizzare per i propri fini personali, dove è crescita esponenzialmente l’astensione e al quale si propongono davvero formule da “democrazia dimezzata” come quelle contenute nella proposta di riforma di legge elettorale, può benissimo pensare di affidarsi, alla fine, all’“uomo forte” (la pensano già così il 67% de cittadini) che riordini le cose attorno ad un potere personalistico e autocratico.
Non temiamo di passare per Cassandre inascoltate: forse, però, una forma di fascismo di tipo nuovo ma comunque fascismo è a un passo.

Redazione "Perchè la Sinistra"

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