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L’ambasciatore israeliano in Italia deve essere sostituito

(1 Marzo 2006)

Il sig. Ehud Gol, ambasciatore israeliano in Italia, è tornato ad intervenire “a gamba tesa” nella vita politica italiana. Prendendosi ancora una volta una licenza che il protocollo diplomatico e le relazioni tra stati sovrani non prevede, è intervenuto con valutazioni improprie e offensive contro candidati e uomini politici italiani nelle prossime elezioni. Ha inveito contro il segretario del PdCI, Oliviero Diliberto affermando che “forse sarà un ministro, un ministro italiano che appoggia il terrorismo” poi contro il palestinese Alì Rashid candidato nelle liste del PRC affermando che “la sua candidatura è una vergogna per l’Italia” (da “Il Giornale” del 24 febbraio).

Ma le sortite di questo ambasciatore non sono nuove. Nel febbraio del 2003 definì i manifestanti (tre milioni di persone alla vigilia della guerra in Iraq) “nemici di Sion” paragonando “l’Italia a Sodoma” (La Repubblica del 19 febbraio 2003). Successivamente ha inviato delle cartoline ai parlamentari italiani per impedire qualsiasi mozione di solidarietà con il presidente palestinese Yasser Arafat. E’ poi intervenuto assai oltre le righe a seguito dell’incontro a Beirut tra il segretario del PdCI Oliviero Diliberto e il leader degli Hezbollah libanesi. Oltre le righe è andato anche quando fu interrotto e contestato da un gruppo di studenti all’università di Firenze.

E’ arrivato il momento per cui l’attuale Ministro degli Esteri ed anche il prossimo che scaturirà dal risultato delle elezioni del 9 aprile, rimettano in riga l’ambasciatore israeliano in Italia, ricordandogli che i rapporti tra Stati sovrani si basano sul rispetto e la reciprocità. L’ingerenza nella vita politica del paese ospitante è un “privilegio” che a nessuno diplomatico è concesso.

Non è scritto da nessuna parte che il Ministro degli Esteri o i candidati al Parlamento italiano debbano subire i veti o il gradimento dell’ambasciatore israeliano. Questa è una ingerenza inaccettabile per qualsiasi governo ma anche per un governo apertamente filo-israeliano come quello attuale.
Lo stesso Ehud Gol, parlando degli accordi di Ginevra siglati da uomini politici israeliani e palestinesi, ma non dai due governi, ha affermato testualmente che quell’accordo “rappresenta un caso di interventismo negli affari interni di Israele. E’ inaccettabile per qualunque democrazia che un paese straniero appoggi l’iniziativa di una minoranza politica” (La Stampa del 4 dicembre 2003)

Chiediamo pertanto alla Farnesina in via ufficiale e ai partiti dell’Unione in via politica, di attuare qui ed ora tutti i passi necessari per la rimozione dell’attuale ambasciatore israeliano in Italia e per richiedere alle autorità israeliane la nomina di un nuovo ambasciatore più idoneo e più rispettoso della sovranità del paese in cui è stato inviato come rappresentante diplomatico.

Il Forum Palestina

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