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(Il saccheggio del territorio)

Appello per il SI al referendum del 6 ottobre

per abrogare la legge regionale sui buoni scuola

(15 Settembre 2002)

Il prossimo 6 ottobre i cittadini veneti saranno chiamati a votare un importante referendum per abrogare la legge regionale sui buoni scuola che risulta essere fortemente ingiusta, lesiva del diritto allo studio e contro quei principi di laicità che hanno sempre caratterizzato la scuola pubblica.

Facciamo appello a tutta la comunità glbt del Veneto affinchè il 6 ottobre prossimo si rechi a votare, per impedire che il valore della laicità delle istituzioni venga definitivamente compromesso.

La legge regionale sui buoni scuola oltre a rappresentare un vero e proprio attacco all’istruzione pubblica costituisce un escamotage politico per proteggere e incentivare l’istruzione privata e in particolar modo quella confessionale.

La legge parla di interventi che aiutano le famiglie con figli che vanno a scuola, indipendentemente che questi scelgano un’istruzione pubblica o privata.

Ciò presupporrebbe un aiuto alle famiglie con reddito basso, con maggiori difficoltà nel garantire un’istruzione adeguata ai propri figli.

Non è esattamente così dato che la regione ha erogato nel 2001 17 miliardi e mezzo (dati ufficiali della Regione Veneto) a chi ha scelto la scuola privata e solamente 180 milioni a chi scelto la scuola pubblica.

Oltre a questi dati oggettivi, che mostrano come la legge sia profondamente ingiusta, va’ considerato che in Veneto gli studenti che frequentano la scuola statale sono la stragrande maggioranza (500.000) mentre gli studenti che frequentano quella privata sono la minoranza (25.000).

Se si fa una media matematica ripartita a tutti gli studenti del Veneto (invitiamo a fare una semplice divisione), si scopre che, in media, uno studente della scuola pubblica ha percepito nel 2001 dalla regione una cifra pari a 360 lire mentre uno studente della scuola privata ha percepito una cifra pari a 700.000 lire: una sproporzione enorme che dimostra la palese discriminazione nei confronti di chi sceglie l’istruzione pubblica.

Questo è un duro colpo inferto alla scuola pubblica.

La scuola pubblica garantisce il pluralismo nelle istituzioni scolastiche oltre a garantire la laicità e la libertà dell'insegnamento attraverso il ruolo essenziale degli insegnanti.

E’ importante che le generazioni future siano formate secondo un modello di pluralità e di libertà nel rispetto di quei valori di convivenza civile che molte volte fanno a pugni con un moralismo confessionale imposto dalla Chiesa cattolica.

Per tutte queste ragioni il referendum del prossimo 6 ottobre diventa un appuntamento importantissimo, un’occasione per ristabilire il diritto allo studio nella nostra regione e per evitare che la scuola pubblica venga svuotata delle proprie risorse e dei propri contenuti culturali.

Un’occasione in difesa della libertà e della laicità che in Italia sembra non essere ancora compiuta, pensando soprattutto a quei ragazzi e a quelle ragazze che a causa di una morale dominante e di un pregiudizio duro a morire vengono discriminati per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere.

Un’occasione che tutti i gay, le lesbiche, i transessuali e bisessuali del Veneto non devono assolutamente lasciarsi scappare.

Arcigay Tralaltro Padova
Arcigay Pianeta Urano Verona
Arcilesbica Verona
Coordinamento Pasolini PdCI Veneto
Coordinamento Omosessuali DS Veneto

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