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(28 Settembre 2006)
Nel mese di agosto quando è stato innalzato il muro di via Anelli abbiamo preso una posizione di inequivocabile condanna politico culturale in merito all'operato della Giunta Comunale , titolando il nostro comunicato 'arbeit macht frei'.
Questo per richiamare alla memoria quello che rappresentano nell'immaginario collettivo i muri, questo aldilà delle emergenze sociali vere o strumentali che possono nascondere, questo aldilà degli interessi economici, delle speculazioni vere o presumibili che racchiudono.
Domenica 24 settembre diversi di noi erano presenti all'happening con concerto e agli avvenimenti successivi in via Grassi: una esagerazione di uomini e mezzi a difesa di un'offesa simbolica alla dignità e alla memoria dell'umanità, che presto si è trasformata in brutale affermazione di potere sulle scelte politiche e amministrative della città: ancora si è eretto un muro di incomunicabilità tra modelli diversi di concepire la convivenza civile.
Non si può continuare a erigere muri tra le parti sociali, non ci si può arrogare il diritto del dileggio e delle offese verso tutti coloro che hanno un pensiero critico e diverso, pratica in cui troppo spesso il sindaco Zanonato indulge, come abbiamo visto più volte succedere anche in Consiglio Comunale.
Ahinoi: il cemento non pensa attacca!!!
Crediamo vada fatto uno sforzo per riaprire i canali di comunicazione, a partire dal rispetto di tutti i cittadini anche quelli stranieri, regolari o irregolari che siano, e dal rispetto per tutti coloro che sono parte attiva nelle dinamiche sociali della nostra città anche se esprimono percorsi critici e problematici, evitando forme di apartheid sociale in ogni ambito della convivenza civile.
Con questo spirito, con questa convinzione aderiamo alla manifestazione 'Padova libera' che è stata annunciata per sabato 30 settembre nella città di Padova.
PD. 26/09/2006.
Cobas della scuola di Padova
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