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Papa Francesco

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(15 Settembre 2007)

Oggi è un triste giorno per la chiesa cattolica. Il motu proprio di Benedetto XVI ha fatto il suo corso e da oggi il latino torna in campo dopo oltre 40 anni. E' un passo chiaramente anticonciliare e di restaurazione, contro quella chiesa che nei primi anni '60 si apriva al Secolo e sceglieva in maniera privilegiata i poveri. Oggi ai poveri Ratzinger fa fare un passo indietro verso il fondo della chiesa; il loro posto.

L'autunno woijitiliano modificò il collegio cardinalizio perché la notte ratzingeriana potesse avere inizio. E da oggi per i poveri del mondo le gerarchie vaticane hanno da pronunciare solo un bla bla indistinto in una lingua morta. Niente di più simbolico per una gerarchia lontana e nemica che si allontana dai fedeli più umili, soprattutto quelli del sud del mondo che della tradizione hanno poco da fare.

Come se non bastasse il papa si è pronunciato sulle condizioni di chi versa in stato vegetativo permanente: vanno tenute attaccate ad una macchina per sempre. Nella foto c'è Eluana Englaro, da 15 anni in stato vegetativo permanente. Il suo giovane corpo, sano eppure morto, con la corteccia cerebrale (il luogo dove risiedono le sensazioni, i pensieri, i sentimenti), spappolata da un incidente stradale nel secolo scorso, per volere di Ratzinger e dei suoi sbirri, sarà obbligato a vagare per decine di anni nel purgatorio di quella corsia prima di trovare pace.

Joseph Ratzinger, nel suo fondamentalismo, è totalmente indifferente alla sofferenza umana.

Ma chi è sensibile alla sofferenza umana sa che quelle macchine eludono il problema della morte del corpo. Sono macchine pensate per allungare la vita del corpo, ma non sono state pensate -e non si fanno carico- del problema della mortalità del corpo e della naturalità della morte.

Quelle macchine meravigliose e terribili trasformeranno i nostri ospedali in cimiteri per morti viventi. Già oggi sono centinaia e domani saranno decine di migliaia i corpi tenuti in funzione da quelle macchine.

Torquemada Ratzinger sarà lì ad accertarsi che nessuno le spenga quelle macchine. Gli sbirri politici garantiranno che i morti viventi non possano sfuggire alla condanna delle loro macchine. Per farlo (perché la sanità pubblica, si sa, è tutta sprechi) preferiranno negare un'ecografia ad una partoriente o la chemioterapia ad un malato di cancro. Ma non solo. Il passo successivo di Ratzinger potrebbe comportare a breve un’attacco frontale contro il concetto di “morte cerebrale”, già riconosciuto dalla chiesa, e che permette i trapianti d’organo. Sarebbe uno scenario apocalittico.

Non importa, ciò che conta è il dogma. Un dogma che piano piano diverrà un bla bla indistinto e incomprensibile come quel latinorum che da oggi riecheggia nelle navate delle chiese.

Gennaro Carotenuto
http://www.gennarocarotenuto.it

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