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Eric Hobsbawm

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Costruiamo il partito comunista rivoluzionario

(3 Agosto 2008)

La crisi economica devastante che dilania il sistema capitalistico dominato dalla borghesia finanziaria e il possibile collasso del sistema che sembra avvicinarsi sempre di più impongono a tutti coloro che si sentono comunisti il dovere della costruzione del partito comunista rivoluzionario. Il futuro prossimo non sembra avere alternative, o prevarranno le istanze di classe dei lavoratori o ci sarà un esito repressivo della crisi dagli aspetti inimmaginabili e imprevedibili. Gli interessi di classe dei lavoratori hanno bisogno di uno strumento politico forte, determinato, incorruttibile, gli strumenti sindacali e movimentasti, anche radicali , non hanno alcuna possibilità di arginare l’attacco che il capitale sta scatenando contro i lavoratori. Costruire il partito comunista presuppone il superamento dell’esperienza storica di Rifondazione Comunista. Il clawnesco gruppo dirigente bertinottiano ha portato al massacro la sinistra di classe partecipando in modo scellerato e capitolardo all’ultimo governo Prodi. Hanno assecondato la borghesia in tutti i suoi progetti di stabilizzazione, si sono accodati alla guerra imperialista in Afghanistan, hanno votato finanziarie da massacro sociale, hanno svenduto pensioni, salari e milioni di lavoratori in lotta scesi nelle piazze. Alle elezioni si sono presentati senza la bandiera rossa, la falce e martello, l’insegna comunista, sotto l’arlecchinesco simbolo dell’arcobaleno, sono stati giustamente abbandonati dai lavoratori, Rifondazione Comunista è morta, non ha più alcuna credibilità politica e rappresentatività, ciò che rimane di questo partito è solo un residuo di piccoli posti e carrierucole istituzionali che tentano disperatamente di difendere rialzando, in modo ridicolo, la bandiera rossa e la lotta di classe. Il Partito Comunista da costruire non può basarsi sulle anticaglie e residui burocratici del passato, ma deve costruirsi sui lavoratori, i movimenti di lotta, l’antagonismo sociale, le avanguardie rivoluzionarie, non deve inseguire e perseguire rappresentanze istituzionali o alleanze con i partiti della borghesia( PDL o PD), un partito che abbia come obiettivi fondamentali l’abolizione della proprietà privata, del liberismo, la lotta all’imperialismo, l’abolizione del concordato, la redistribuzione della ricchezza, uno sviluppo compatibile con le esigenze ambientali.

Blog collettivo K.Marx Cardarelli: http://unitcom.blogspot.com

Unità Comunista/Movimento per la Costituente Comunista

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Commenti (4)

PARTITO COMUNISTA

Cari compagni, ho letto l'articolo per l'unità dei comunisti. La creazione del Partito Comunista è un argomento necessario e molto importante all'ordine del giorno. Prima di inoltrarmi a esporre il mio argomento, vorrei prima fare una piccola digressione. E' da poco che utilizzo lo strumento di internet. Mi son reso conto che una persona normale non viene a contatto di questo strano mondo, non si rende minimamente conto quanto eterogenee sono le posizioni della cosidetta sinistra. Ho usato a proposito questo termine perché credo che di veri comunisti o che si credono tali, c'è ne siano ben pochi. Naturalmente a partire da me stesso, anche se mi sento inserito nella continuità delle analisi con i grandi vecchi del passato ma sempre presenti. Indistintamente tutti affermiamo che è venuto il momento di rimboccarci le maniche per la costruzione del Partito Comunista. Poi, nel concreto non facciamo niente di speciale, anche se è preziosa l'opera di controinformazione, in un sistema sempre più rigido nel controllare l'informazione per adomesticare le coscienze. Stranamente, nella grande maggioranza dei compagni che si esprimono, condividono l'analisi sulla gravità della situazione in questo momento storico che stiamo attraversando. Allora pedissequamente per ripere, "Che fare". Non c'è dubbio, dal mio punto di vista, che senza l'esistenza di un Partito Comunista, non si va da nessuna parte. Esistono allora delle soluzioni. Io credo sicuramente di si!. Io penso, perché conosco qualche compagno, che la struttura de il Pane e le Rose possa farsi carico, non di lanciare appelli, ma di affermare che da questo momento si da vita in forma ufficiale al Partito Comunista. Non bisogna aver paura, è necessario crederci. Basta la prima mossa, perchè in fondo siamo tutti d'accordo. Bisogna voltar pagina radicalmente. 1) Tutta la cosidetta sinistra, tutta, che si fregia di essere tale, va spazzata via. Uno o è comunista o non è nulla. Sinistra non esiste perchè è un termine del capitale. Ecco perchè va accusata di essere funzionale al capitale stesso. 2) attorno agli infiniti obiettivi che i proletari giornalmente lottano, ne vanno individuati 2 o 3 strategici che siano il punto di riferimento per chi lotta per la propria libertà e la propria vita. 3) sviluppare una rete di auto difesa in grado di scardinare il cordone sanitario che il capitale sta preparando per distruggere ogni forma di resistenza. La lezione della Comune di parigi non va assolutamente dimenticata. 4) tutta la ricchezza prodotta in assoluto, è dell'uomo. Noi come uomini non ci tireremo indietro per difendere ciò che è nostro. 5) dobbiamo convincerci che un comunista non può avere un credo religioso. Questo è un argomento attorno al quale costruire uno dei più fondamentali obiettivi, necessari alla nostra credibilità. Credo che per oggi basti per iniziare un dibattito in grado di avviare il processo per la costruzione di un Vero Partito Comunista.

(23 Settembre 2008)

armando

arpez32@gmail.com

la strada per il partito

c'è un punto che non regge nel commento postato da armando... pensare che la "struttura de il Pane e le Rose possa farsi carico, non di lanciare appelli, ma di affermare che da questo momento si da vita in forma ufficiale al Partito Comunista" ...non è purtroppo una soluzione. esistono una infinità di gruppi che si sono proclamati partito comunista, qualcuno si è anche presentato alle elezioni politiche... ma il risultato è quanto meno disucitibile.
il problema è che il processo per costituire il partito passa molto probabilmente invece non per le autoproclamazioni ma per l'unità dei comunisti, e questa a sua volta per la ricostruzione dell'unità di classe.
Il complesso, spesso contradditorio, dei materiali pubblicati sul pane e le rose dà una qualche idea, a chi la vuole cogliere, della strada da percorrere.

(23 Settembre 2008)

il pane e le rose

pane-rose@tiscali.it

circa l'articolo scritto da Armando

ho letto con molto interesse l'articolo scritto da Armando.
dissento totalmente dal punto 5.
"dobbiamo convincerci che un comunista non può avere un credo religioso".
volevo chiedere ad Armando com'è possibile che un qualsiasi tipo di "dottrina" politica o pensiero... possa indicare all'individuo una posizione circa il proprio credo. se io sono cristiano, ebreo, mussulmano, buddista,scintoista, ateo...lo scelgo da me. non accetto che nessuno mi venga a dire cosa è giusto oppure no circa il mio credo religioso...non è affare della politica stabilire ciò. una cosa è il mio pensiero politico (Comunista da sempre) altra cosa il mio sentire religioso.
se sono credente (qualunque sia il mio credo) oppure ateo
sono affaracci miei!

(24 Settembre 2008)

roberto_effe

roberto_effe@hotmail.it

A proposito del punto 5)

Invece ha ragione Armando.
I comunisti sono materialisti e, soprattutto, non devono essere degli allocchi.
Utilizzano la ragione per vagliare idee e concezioni.
Chi crede nell'esistenza dello spirito non è abituato a utilizzare la ragione per analizzare la realtà in cui vive e per gli stessi irrazionali motivi può anche credere che siano vere (o in parte vere) le panzane che racconta quotidianamente il capitalismo.
Né ci sono religioni buone: tutte sfruttano ugualmente la paura della morte e promettono (in un modo o nell'altro) la vita eterna truffando le singole persone e l'umanità nel suo complesso.
La religione non è un affare personale dei singoli, ma è una questione sociale, è un retaggio di tempi bui, è un freno al progresso dell'umanità.

(24 Settembre 2008)

il pane e le rose

pane-rose@tiscali.it

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