">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(25 Giugno 2010)
Gli operai dello stabilimento FIAT di Pomigliano sono vittime dell’arroganza e delle speculazioni padronali che considerano i lavoratori un limone da spremere e poi buttare.
Per decenni la FIAT ha beneficiato di enormi finanziamenti e benefici statali per mantenere l’occupazione. Per decenni la FIAT ha incamerato profitti mentre i suoi debiti sono stati accollati dallo Stato (la famosa compartecipazione al passivo).
Nonostante tutto ciò, nonostante l’aumento del fatturato e dei profitti, negli anni scorsi la FIAT e gli altri padroni hanno licenziato o posto in cassa integrazione gli operai, hanno chiuso le fabbriche e le hanno trasferite nei paesi del Terzo Mondo dove pagano gli operai anche con un euro al giorno.
Ora la FIAT vuole iniziare una nuova politica: dietro il ricatto della chiusura della fabbrica di Pomigliano, vuole riportare la produzione in Italia ma a condizione che gli operai accettino le stesse situazioni lavorative degli operai del Terzo Mondo, di supersfruttamento e di riduzione delle garanzie dei diritti.
Questo avviene con la complicità delle istituzioni locali e nazionali le quali continuano a concedere benefici e finanziamenti in favore di questi speculatori.
Questo avviene con la complicità di quei sindacati che hanno dato il consenso prima ai licenziamenti e cassa integrazione, ora agli accordi ammazza diritti, rendendosi complici dello sfruttamento e delle speculazioni.
Tutto questo è a dir poco scandaloso.
Sosteniamo la lotta degli operai Fiat di Pomigliano e le loro rivendicazioni:
1)- La fabbrica deve riaprire per tutti gli operai che devono essere rioccupati immediatamente, senza alcun rinvio, senza alcuna modifica dei diritti, senza alcun aumento dei ritmi di lavoro.
2)- FIAT e tutti gli altri padroni devono restituire tutti i soldi ricevuti come finanziamento e benefici con la scusa di creare e mantenere l’occupazione dei lavoratori in Italia mentre hanno delocalizzato la produzione e creato disoccupazione, precariato e sfruttamento.
3)- FIAT e gli altri padroni devono essere inquisiti e rispondere delle speculazioni che effettuano nei paesi del terzo mondo dove trattano i lavoratori come schiavi.
4)- Boicottiamo la FIAT e la vendita di tutti i suoi prodotti finché non smette la sua politica.
Invitiamo tutti ad esprimere solidarietà ai lavoratori della Fiat in lotta e sostegno alle loro rivendicazioni. Perché se vince la Fiat a Pomigliano, il suo piano schiavistico e ricattatorio si estenderà a tutti i lavoratori.
Associazione: Salento Che Fare ?
2918