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(24 Novembre 2012)
Volantino per il 24 novembre
Il governo Monti prosegue sulla strada della dismissione dell’istruzione pubblica e del massacro dei lavoratori segnata da Berlusconi e Gelmini, confermando l’attuazione di tutti i provvedimenti del governo precedente (responsabile di 8 miliardi di tagli in tre anni e di oltre 150mila licenziamenti) e tagliando ulteriori risorse (circa un miliardo di euro).
Noi vogliamo un'altra scuola, che sia pubblica, laica, democratica e di qualità, per questo diciamo:
• No alla proposta di legge n. 953 sostenuta da PdL e PD che prevede lo smantellamento degli organi collegiali, annullando le conquiste di democrazia ottenute con anni di lotte da insegnanti e studenti
• No all'aumento dell'orario di lavoro degli insegnanti – né per legge né per contratto
• Per il rinnovo immediato del contratto collettivo e lo sblocco degli scatti di anzianità, per riqualificare la professione docente portando gli stipendi a livello europeo
• No al concorso truffa, per l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e un sistema di reclutamento che garantisca l’assunzione a tempo indeterminato dei precari entro tre anni di servizio prestato per supplenze
• Per il rifinanziamento immediato della scuola pubblica statale con la restituzione degli 8 miliardi di euro indebitamente sottratti dal governo Berlusconi. Basta finanziamenti alle scuole private
Le politiche contro la scuola pubblica sono politiche contro i lavoratori e le lavoratrici, sia direttamente perché colpiscono i diritti di chi lavora nella scuola, sia indirettamente perché negano il diritto allo studio per i lavoratori e le lavoratrici di domani, puntando a costruire una massa ignorante e asservita al dominio dei padroni sui luoghi di lavoro e ai poteri forti nella società.
Queste politiche vengono giustificate con la necessità di fronteggiare la crisi e aggiustare i conti pubblici per il pagamento del debito, accumulato negli anni al fine di favorire speculatori e capitalisti. Le lavoratrici e i lavoratori, le studentesse e gli studenti non sono responsabili della crisi economica e non hanno contribuito alla formazione del debito, sono anzi in credito di democrazia e di diritti, e con la lotta se li devono riprendere!
Contro le politiche di austerità imposte dalla BCE e dalla Commissione
europea, costruiamo un movimento insieme alle lavoratrici e lavoratori di tutta Europa!
Sinistra Critica Organizzazione per la sinistra anticapitalista
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