">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

VERGOGNATEVI

(3 Dicembre 2007)

E' da tempo che denunciamo le carenze organizzative e produttive dello stabilimento di Pomigliano, la mancanza di un piano industriale credibile che rifaccia sollevare l’occupazione sul territorio e garantisca un vero futuro produttivo.

Laddove in Europa, i paesi come Francia e Germania, investono in nuove tecnologie, qualità del prodotto ed innovazione tecnologica, la Fiat ripropone la solita soluzione da scaricare sui lavoratori, l’abbattimento dei costi attraverso la riduzione del costo del lavoro, (velocizzazione dei tempi, minor salario, riduzione di personale, minori diritti), tutto con l’avvallo delle O.S. di Fim, Fiom, Uilm, ecc. le stesse che, mentre da una parte si lamentano che i salari dei lavoratori sono bassi, i più bassi d’Europa; dall’altra hanno sottoscritto accordi contrattuali che hanno ulteriormente indebolito il potere d’acquisto dei salari.

Tali politiche industriali, nel corso degli anni, hanno portato ad una inevitabile riduzione di produzione e di manodopera, e solo grazie alle centinaia di milioni che i governi continuamente hanno regalato all’azienda si è continuato a produrre, in violazione a tutte le norme sulla concorrenza, ma non appena si paventa il pericolo di sottrazione di tali fondi, ecco che la Fiat ricorre alle solite “minacce”.

Come riportato da alcune testate giornalistiche della Basilicata, la Sata dichiara di non poter assicurare per il futuro tali volumi produttivi, riguardo lo stabilimento di Melfi; e tali voci confermano quanto dichiarato dal Marchionne durante la presentazione del piano industriale della Fiat ad ottobre 2006, secondo cui il 60% della produzione entro il 2010 sarebbe stata realizzata all’estero.

E’ chiaro che le responsabilità di tali circostanze non e’ solo da addebitare ai padroni e alle O.S. sopra citate, ma grande responsabilità è da imputare alla RSU, basti pensare con quanto servilismo hanno tentato di convincere lavoratori ad accettare i voleri aziendali.

Facciamo l’esempio di Fiat a Pomigliano, con l’accordo del 2003, vi fu uno scambio tra peggioramento delle condizioni di lavoro e ricco futuro produttivo, accordo mai votato dai lavoratori e voluto da sindacato e RSU per la probabile “gestione” delle assunzioni.

A sentire i delegati l’accordo era una conquista per Pomigliano, (mica lavoravano loro sulle catene), poi con la fine della produzione della 147 e la mancata assegnazione della nuova 149, ecco che i soliti noti, continuano a mentire ai lavoratori, prima minacciando l’azienda di bloccare la fabbrica in caso di mancate risposte; poi, dopo che le risposte non vengono, dicono che la Fiat al tavolo degli industriali di Napoli ha dichiarato che per il 2008 non è prevista la CIGS.

Perseverano nella menzogna, ora in modo tacito diramano voci che, se accettano l’accordo di coprire con le ferie il lungo ponte a partire dal 17 dicembre fino al 7 gennaio, la Fiat conferma che fino a marzo non vi sarà richiesta di CIGS.

In sostanza vogliono regalare alla Fiat anche le ferie dei lavoratori.

Ricordiamo che in linea di principio qualunque accordo deve passare per il vaglio dei lavoratori.

La FLMUniti CUB diffida la Rsu e la Fiat ad usufruire di ferie spettanti per l’anno 2008, per coprire i giorni concessi per il ponte del 2007. Pertanto i lavoratori che non hanno ferie o Par possono rivolgersi a noi per far rispettare i propri diritti.

Riteniamo che la premessa per avviare una fase di tutela, passi attraverso la revoca delle adesioni a Fim-Fiom-Uilm ecc., e all’unità con i lavoratori che già sono impegnati a costruire la Flmuniti-Cub.

FLMUniti CUB Segreteria Provinciale di Napoli

3852