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La peste

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(23 Novembre 2010) Enzo Apicella
“La Peste”. Un libro-inchiesta denuncia le infiltrazioni camorristiche nel ciclo dei rifiuti, le convenienze della politica e gli interessi della massoneria

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Ecoballe e cancrovalorizzatori

(10 Gennaio 2008)

Il 2008 è iniziato come peggio non sarebbe stato possibile, non solo per i cittadini di Napoli fatti oggetto di ogni sorta di angheria, ma anche per tutti gli altri italiani trattati come decerebrati da politici e disinformatori di professione che in queste ultime settimane stanno offrendo il meglio del proprio repertorio costituito da decisioni prive di ogni logica e cattiva informazione dispensata a piene mani senza alcun ritegno.
Curiosamente i cittadini che vivono nel napoletano sono assurti all’onore delle cronache di stampa e TV solamente quando, ormai esasperati oltre ogni limite, hanno deciso di scendere in strada per impedire la riapertura dell’ennesima discarica fra le tante che da decenni li stanno costringendo a frequentare in massa gli ormai strapieni reparti di oncologia degli ospedali della propria città.
L’informazione “che conta” ha deciso di farli emergere dallo stato ectoplasmatico nel quale erano da sempre relegati, solamente per stigmatizzarli come facinorosi, violenti, piromani, contestatori, teppisti, nemici dello Stato ed amici della camorra, per il solo fatto di avere osato opporsi ad una decisione imposta dal governo e da una sequela di autorità in gran parte commissariate o in fase di commissariamento. Quella stessa informazione “che conta” dormiva sonni tranquilli fatti di fogli intonsi e completa inanità quando nel 2004 autorevoli riviste internazionali quali Lancet Oncology e Newsweek si occupavano dei cittadini che vivono nel napoletano pubblicando ottime inchieste nelle quali si metteva in evidenza come il gran numero di discariche legali ed illegali fosse la causa principale della vera e propria epidemia di affezioni a carattere tumorale che ammorba pesantemente quella zona della Campania ormai tristemente nota come “triangolo della morte”.

La disastrosa situazione rifiuti di Napoli della quale la classe politica è prima responsabile insieme ad imprenditori senza scrupoli, viene presentata all’opinione pubblica come una conseguenza “dell’egoismo” dei cittadini partenopei e delle mire di una fantomatica camorra tanto impalpabile quanto utile per scusare ogni genere di nefandezza. E’ stata la politica (e non la camorra, a meno che la politica in essa si riconosca) a decidere come gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel napoletano durante gli ultimi. Così come è stata la politica a consegnare tale gestione e smaltimento nelle mani delle fallimentari Fibe s.p.a. e Fibe Campania s.p.a. Così come sono state Fibe s.p.a e Fibe Campania s.p.a. società del gruppo Impregilo (e non la camorra, a meno che Impregilo in essa si riconosca) a condurre tale gestione e smaltimento in maniera disastrosa creando i presupposti per la situazione grottesca che è stata esacerbata ad arte nelle ultime settimane.
I cittadini di Pianura, come tutti gli altri che in questi giorni stanno scendendo in strada per difendere la propria salute ed il proprio futuro, hanno dovuto subire tanto la tracotanza della camorra che li avvelenava giorno per giorno con le discariche illegali, quanto quella della politica e delle imprese beneficiarie degli appalti che facevano altrettanto con le discariche spesso a torto considerate “legali”. Oggi come se non bastasse questi stessi cittadini, secondo un vecchio copione che per molti versi ricorda il calvario dei NO TAV in Val di Susa nell’inverno 2005, sono additati dall’informazione come violenti e facinorosi e bastonati da quella polizia alla quale manca perfino la benzina qualora si tratti d’inseguire i delinquenti ma non difettano uomini e mezzi quando l’obiettivo è la testa degli onesti cittadini.

Qualunque governo in possesso di una sia pur minima dignità avrebbe reagito a questa situazione imponendo in primo luogo le dimissioni di coloro che ne erano maggiormente responsabili, ad iniziare da quel Bassolino il cui “smaltimento” sembra essere assai più problematico di quello dei rifiuti. La logica avrebbe poi voluto che si riorganizzasse completamente la gestione dei rifiuti in Campania, partendo dalla costruzione di un’efficiente raccolta differenziata, magari cogliendo l’occasione per costruire un circolo virtuoso dei rifiuti che in Italia ad oggi esiste solo in poche e circoscritte realtà.

Romano Prodi ed il suo governo in tutta evidenza non hanno alcuna familiarità né con la dignità né tanto meno con la logica e le prime scelte messe in essere lo dimostrano senza dare adito a dubbi.
Gianni De Gennaro, uomo con molte responsabilità riguardo alle violenze gratuite al G8 di Genova, promosso Supercommissario per l’emergenza rifiuti, quasi si trattasse di reprimere nel sangue ogni protesta dei cittadini. L’esercito chiamato in causa accanto alle forze dell’ordine per combattere la battaglia contro i rifiuti (è proprio vero il vecchio adagio secondo il quale quando uno ha in testa un martello continua a vedere ogni cosa sotto forma di chiodo) quasi si trattasse di soldati nemici.
La costruzione di ben tre cancrovalorizzatori che anziché avvelenare i cittadini attraverso il percolato, diffonderanno le sostanze cancerogene in quantità ben maggiore sotto forma di diossina, polveri sottili, furani, idrocarburi policiclici ed altre sostanze ad alta patogenicità.

Proprio intorno al progetto dei nuovi megainceneritori sembra chiudersi il cerchio di tutta questa triste vicenda, a tal punto che l’emergenza rifiuti di Napoli è stata occasione per tanta “buona” stampa e TV di prodursi in articoli e servizi privi di qualunque fondamento scientifico che hanno vantato le mirabolanti virtù di codesti impianti, presentandoli come innovativi e puliti. La lobby dell’incenerimento, in Italia floridissima, coinvolgendo buona parte delle ex municipalizzate alcune delle quali ormai quotate in borsa, e facente capo all’illuminato Ministro Bersani ha colto al volo l’occasione, o creato l’occasione per poi coglierla al volo, e si sta producendo in una campagna mediatica senza eguali volta a qualificare i costosissimi e pericolosissimi cancrovalorizzatori come la soluzione ultima al problema dei rifiuti.

Giornali e TV hanno però dimenticato di dire che la pratica dell’incenerimento dei rifiuti non contiene nulla d’innovativo, come dimostrato dal fatto che mentre l’Italia sta spendendo tutte le proprie energie nella costruzione di questi impianti, nel resto dei paesi cosiddetti sviluppati l’incenerimento trova sempre meno consensi, al punto che perfino gli Stati Uniti ed il Giappone (le nazioni in passato più propense ad incenerire i rifiuti) da anni non stanno più costruendo nuovi inceneritori ed hanno iniziato a demolire quelli vecchi. Così come hanno scordato di rendere pubblico che la pratica dell’incenerimento dei rifiuti, contrariamente a quanto spesso affermato da parte di esperti direttamente o indirettamente a libro paga dei grandi gruppi industriali o della pubblica amministrazione, non rappresenta un metodo di smaltimento migliorativo rispetto alla discarica. Al contrario, come sottolineato anche nel rapporto dell’Associazione Medici Per l’ambiente ISDE Italia l’incenerimento si dimostra fra tutte le tecnologie di trattamento dei rifiuti, in assoluto la meno rispettosa dell’ambiente e della salute. Questo poiché la combustione trasforma anche i rifiuti relativamente innocui quali imballaggi e scarti di cibo, in composti tossici e pericolosi sotto forma di emissioni gassose, nanopolveri, ceneri volatili e ceneri residue. Così come hanno evitato accuratamente di ricordare che oltre a dimostrarsi una calamità dal punto di vista sanitario, come tanti studi stanno a dimostrare, i megainceneritori si rivelano fallimentari anche sotto l’aspetto economico, al punto che se non usufruissero in maniera fraudolenta degli incentivi statali cip6, in quanto impropriamente equiparati per legge alle fonti energetiche rinnovabili, la loro esistenza non avrebbe economicamente alcun senso. Così come non hanno informato i cittadini riguardo al fatto che la costruzione di un megainceneritore, oltre ad avvelenare l’aria ed i suoli elimina ogni prospettiva futura di gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti in quanto annienta la raccolta differenziata che priverebbe l’impianto degli elementi come la plastica, il legno, la carta ed il cartone che più gli sono necessari per produrre le alte temperature alle quali opera.

Ecoballe, cancrovalorizzatori, polizia, esercito e perfino un Supercommissario preceduto dalla propria fama, gli elementi ci sono tutti per rendere il futuro, se possibile, ancora più grottesco del presente, ma fortunatamente l’ostinazione dei cittadini di Pianura lascia intuire come, smentendo una tristemente nota affermazione di Romano Prodi, gli italiani nutrano sempre più l’ambizione di essere migliori della classe politica che li governa con questi risultati.

Marco Cedolin

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Commenti (2)

ragionamenti

Concludi col dire che i cittadini di pianura sono piu' intelligenti del governo. Io non sono un tecnico ma nelle tue affermazioni trovo delle contraddizioni:

Secondo me, a differenza di quello che affermi, i cittadini di pianura non e' che sono piu' intelligenti del governo come se fossero tutti tecnici e capissero che non e' bello avere un inceneritore. Infatti i cittadini di pianura, in media sono ignoranti, come me, e non fanno alcun tipo di ragionamento fino. Non e' che non vogliono l'inceneritore, semplicemente non vogliono la discarica, in quanto il governo a pianura vuole, per il momento, stoccare i rifiuti e non incenerirli.
Inoltre tu hai delle argomentazioni contro gli inceneritori che posson essere plausibili. Il problema e' ammettiamo che non vada bene l'inceneritore per le ragioni che hai adotto: brucia e inquina, e' antieconomico, introduce il circolo vizioso incenerimento - necessita' di rifiuti. La domanda pero' e': allo stato attuale, con i rifiuti per strada, supponendo di non voler costruire gli inceneritori, cosa faresti ? E non puo' dirmi che la cosa migliore sarebbe non produrre rifiuti. Perche' se anche da oggi le aziende cominciassero a non produrre imballaggi difficili da smaltire, non di meno rimarrebbero ancora per anni i rifiuti in strada. E allora l'unica soluzione sarebbe:
- non costruire gli inceneritori, senno inizia il circolo vizioso: inceneritore che ha bisogno di rifiuti, poi sono antieconomici e poi inquinano.
- imporre alle aziende di non produrre imballaggi difficili da smaltire.
- fare raccolta differenziata per quello che rimane.

MA NEL FRATTEMPO raccogliere i rifiuti in strada e stoccarli da qualche parte. Dove ? In una discarica. Esattamente quello che il governo vuole fare a Pianura! Vedi soluzioni concretamente migliori ?

(12 Gennaio 2008)

renato santarossa

renato__@libero.it

Ragionamenti

Gentile Renato,
io non affermo assolutamente che i cittadini di Pianura siano più intelligenti del governo. Affermo che essi nutrono l'aspirazione di essere migliori di chi li governa. Il fatto che pur non essendo tutti tecnici ed esperti abbiano compreso la necessità di mettersi in gioco personalmente per evitare l'ennesima vessazione ai danni della loro salute e del futuro dei propri figli credo lo dimostri in maniera incontrovertibile.

Per quanto riguarda le soluzioni si tratta di rispondere a 2 generi di problematiche:

1) come giustamente sottolinei tu smaltire le tonnellate di rifiuti indifferenziati che ammorbano le strade.

2) costruire un circolo virtuoso dei rifiuti onde far si che fra un paio d'anni non ci si ritrovi allo stesso punto.

Per smaltire i rifiuti accumulati nelle strade e nei magazzini la soluzione migliore sarebbe stata quella d'individuare dei siti idonei, lontani da coltivazioni ed abitazioni, per conferirli ahimè in discarica, come suggerito da tempo dal Dott. Giovambattista De Medici
http://napoli.blogolandia.it/2008/01/10/ecco-i-siti-alternativi-proposti-da-anni-dal-dott-giovanbattista-de-medici-video/
anzichè riaprire vecchie discariche ed imporre sofferenze a cittadini che hanno già dato, sotto ogni punto di vista.

2) Costruire un circolo virtuoso dei rifiuti è una cosa assai più complessa (che deve comunque prescindere nella maniera più assoluta dagli inceneritori) e puoi trovare qualche modesto spunto su questo mio articolo di qualche settimana fa.
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o10654
Il governo invece si ripromettere di risolvere la questione futuro tramite 3 megainceneritori che aumenteranno in maniera esponenziale l'incidenza delle patologie tumorali in una zona che mi risulta essere già ad elevatissimo rischio.

Cordialmente

(12 Gennaio 2008)

Marco Cedolin

m.cedolin@tin.it

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