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Tracima la carica antidemocratica di Cgil-Cisl-Uil

Confederali o Confederati? La nuova "Guerra di secessione" contro i lavoratori e la democrazia sindacale

(5 Febbraio 2008)

Come il Dr. Stranamore di Kubrick, i Sindacati "confederati" sono al parossismo della loro ossessione per la libertà sindacale. E firmano calusole liberticide da "Republicas Bananas" .Il comunicato di commento di Sdl intercategoriale:

I dirigenti sindacali di CGIL-CISL e UIL sono talmente spaventati dalla possibilità che i lavoratori si organizzino e scelgano liberamente che tipo di rappresentanza darsi che, in ogni contratto a cui appongono la firma, cosa che come sappiamo ormai accade con una sbalorditiva disinvoltura, infilano una nuova “porcheria” per continuare a garantirsi il monopolio della rappresentanza. Così facendo non fanno che confermare quanto andiamo sostenendo da tempo: per quanto riguarda gli interessi collettivi dei lavoratori è da anni che hanno abdicato a svolgere un ruolo di difesa attivo e sono diventati i tappetini su cui le aziende si puliscono le scarpe. Hanno moltiplicato i servizi “redditizi” dalla compilazione del 730 alla gestione delle pratiche tramite i loro patronati ma di idealità, passione, progetti di cambiamento collettivo delle condizioni di vita dei lavoratori neanche l’ombra. L’unica cosa che ripetono instancabilmente dopo aver firmato contratti capestro è: ci sono luci ed ombre … non si poteva ottenere di più e via discorrendo!
Sono tuttavia coscienti che l’unica loro possibilità di continuare a fare il bello e il cattivo tempo è quella di farsi riconoscere dalla controparte, peraltro assai disponibile visti i risultati che riesce ad incassare. Ed è infatti con la controparte (aziende private o enti pubblici) che stabiliscono le regole per impedire ad altri sindacati, tra cui il nostro, che vogliono difendere realmente gli interessi dei lavoratori di svilupparsi e di “giocare” alla pari. Come?
Alcuni esempi illuminanti:
1) divieto di tesseramento ad altre organizzazioni sindacali che non siano CGIL-CISLe UIL: è il caso del contratto dei dipendenti in affitto (prima detti interinali ora “somministrati”) : questi lavoratori possono iscriversi SOLO ai sindacati firmatari del loro contratto e cioè CGIL-CISL e UIL. E questa la chiamano libertà di iscrizione sindacale!!
2) Regola del 33,3% presente e applicata in quasi tutti i comparti del lavoro privato: la RSU è composta per due terzi dai rappresentanti eletti tra le liste presentate da tutte le Organizzazioni sindacali partecipanti alle elezioni in proporzione ai voti conseguiti dalle singole liste e, nell’ambito delle liste, in relazione ai voti ottenuti dai singoli candidati. Il residuo terzo è assegnato alle sole Organizzazioni firmatarie del presente CCNL un terzo della rappresentanza eletta. I beneficiari di questo “diritto” sono sempre loro!
3) Regola del “monopolio di indizione” delle elezioni RSU ovvero si vota se e quando lo decidiamo noi (CGIL, CISL e UIL ovviamente). L’esempio più recente è quello del contratto del turismo firmato proprio oggi. All’art. 23 (Rappresentanza sindacale unitaria) dopo aver richiamato l’Accordo interconfederale del 20 dicembre 1993 che consente, bontà loro, di partecipare alle elezioni anche alle
b) associazioni sindacali formalmente costituite con un proprio statuto ed atto costitutivo a condizione che:
1) accettino espressamente e formalmente la presente regolamentazione;
2) la lista sia corredata da un numero di firme di lavoratori dipendenti dall'unità produttiva pari al 5% degli aventi diritto al voto.
…. viene aggiunto un
CHIARIMENTO A VERBALE
Le parti si danno atto che, così come stabilito dall’accordo interconfederale 20 dicembre 1993 , le elezioni delle RSU sono indette dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori aderenti alle organizzazioni stipulanti il presente CCNL.
Con questa formulazione le RSU uscenti quindi non potranno più farlo e tanto meno altre organizzazioni sindacali diverse dagli ossequiosi “firmaioli” di contratti a perdere (sempre loro, CGIL.CISL e UIL).
4) Regola dello sbarramento al 20% degli aventi diritto e della “militarizzazione” delle RSU: in via di approvazione nel settore dei chimici. Con un documento unitario, i confederali della categoria dei chimici -FILCEM, FEMCA, UILCEM – propongono infatti, senza alcuna consultazione tra i lavoratori ovviamente, pesanti modifiche al già assi poco democratico regolamento per la costituzione delle RSU:
Art.04.04.02 punto b) si stabilisce che la lista dei candidati debba essere corredata da un numero di firme di dipendenti dell’unità produttiva pari ad almeno il 20% degli aventi diritto (nelle regole precedenti come sappiamo era il 5%). Questo ovviamente vale solo per gli altri sindacati non certo per CGIL-CISL e UIL che partecipano senza raccogliere firme… per diritto divino!

Art.15: competenze contrattuali
- al punto 02.02 si dice che la RSU attua le linee rivendicative e di gestione di FILCEM, FEMCA, e UILCEM promuovendo azioni CONFORMI AGLI INDIRIZZI DELIBERATI DAGLI ORGANISMI DI CATEGORIA.
- al punto .02.03 si dice che la RSU deve sostenere e promuove le iniziative del sindacato confederale
- al punto 03 aggiunge che comportamenti difformi da questi principi possono costituire motivo per la decadenza della struttura (RSU).
Da dove nasce tutto questo arroccarsi a difesa di un diritto dato per acquisito “nei secoli”?
E’ evidentemente un segnale di estrema debolezza. Sanno che le lavoratrici ed i lavoratori cominciano a percepirli come controparte più che come difensori dei loro interessi e cercano di parare il colpo in questo modo.
Sanno che da anni non hanno che fatto ingoiare rospi ai lavoratori e hanno lavorato per espropriarli dal diritto di decidere piattaforme, durata e modalità di esercizio del diritto di sciopero, gestione delle assemblee ecc..
Sono diventati i “gendarmi” dei lavoratori e temono come la pesta la libera concorrenza di altri sindacati!
Vogliono lavoratori ubbidienti, disinformati e acritici. Temono la libertà, quella che dovrebbe garantire a ciascuno di iscriversi al sindacato che preferisce, di far valere un voto al pari di un altro, di decidere con la propria testa e non secondo gli “indirizzi” deliberati dagli organismo di categoria.
Un’idea spaventosamente antidemocratica, autoritaria e discriminante che fa il paio con la degenerazione a cui CGIL-CISL e UIL sono giunte. Hanno infangato l’idea stessa di sindacato, hanno espropriato i lavoratori dello strumento collettivo principale per far valere i propri diritti facendolo diventare una struttura burocratica in mano a dirigenti e funzionari in distacco perenne, senza più alcun legame con la condizione lavorativa reale, con la fatica fisica oltre che quella di arrivare a fine mese. Uno strumento per “controllare” i lavoratori e inibirne le aspettative.
Serve aprire le finestre e far entrare aria nuova nei posti di lavoro. Serve un nuovo sindacato, non per i lavoratori ma dei lavoratori!

Sdl intercategoriale

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