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Addio compagne

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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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Comunicato sulla crisi di governo

(4 Febbraio 2008)

Inviamo il comunicato sulla crisi di governo del Gruppo di lavoro e di coordinamento nazionale del movimento sorto dall'appello partito da Firenze "Un Congresso per rilanciare i movimenti e l'autonomia del Prc".

Le proposte avanzate dal segretario nazionale Giordano alla riunione congiunta della Direzione Nazionale, dell’Esecutivo e dei gruppi parlamentari, e tanto più l’intervista di qualche giorno fa su Repubblica, confermano in pieno i pericoli da cui già da tempo cerchiamo di mettere in guardia.

Si continua a parlare di una possibile alleanza col PD, si propone un “governo di scopo”ed una forte accelerazione verso “la sinistra, l’arcobaleno” (“chi ci sta, ci sta!”) con l’ipotesi di liste uniche e addirittura di “soluzioni drastiche”, che potrebbero significare la sparizione del nostro simbolo alle prossime elezioni.

Sembra proprio che questo gruppo dirigente sia diventato impermeabile ai fatti di queste settimane: la caduta del Governo Prodi, il fallimento dell’Unione e le stesse contraddizioni tuttora presenti all’interno del “soggetto unitario e plurale” della sinistra sembrano completamente rimosse dall’orizzonte, senza avviare una riflessione profonda sia sul bilancio di questa esperienza, sia sulle prospettive, con un reale coinvolgimento della base del partito.

Continuiamo a nasconderci dietro le parole, mentre la condizione sociale nel paese non fa che peggiorare e la caduta di consensi nei confronti della sinistra e del nostro stesso partito viene confermata anche nei sondaggi.

I fatti di questi giorni indicano la impraticabilità di un governo di “scopo ed a tempo”, come riproposto anche nei giorni scorsi dal compagno Ferrero, ovvero fare una legge elettorale proporzionale, destinare ai lavoratori l’extragettito, eppoi andare al voto, mentre l’unica possibilità che si formi un governo istituzionale è condizionata dal sostegno di pezzi consistenti della destra, un’ipotesi estremamente pericolosa ed inaccettabile che potrebbe spianare la strada al referendum ed a politiche sociali ancora più tremende.

E’ dunque necessario che tutti i compagni/e che sentono il bisogno di dare una prospettiva politica a questo partito e ad una sinistra anticapitalista, mandino al gruppo dirigente un messaggio chiaro e forte per:

- riprendere innanzitutto l’iniziativa e l’inchiesta del partito nella società, a partire dai temi del lavoro, del salario, dei diritti sociali e del ripudio della guerra

- dire no a eventuali governi tecnici e/o istituzionali, escludendo la partecipazione ed il sostegno del PRC

- costruire, in vista delle prossime elezioni, una proposta politico-programmatica autonoma dal Partito Democratico, che unisca e valorizzi il più ampio schieramento di sinistra (forze politiche, movimenti, realtà sociali) e all’interno di questo rilanciare il ruolo e la visibilità di Rifondazione Comunista.

Il gruppo di lavoro e di coordinamento nazionale dell’appello “Un congresso per rilanciare i movimenti e l’autonomia del PRC”

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