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L'ombra nera

L'ombra nera

(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

Dopo la riuscita dello sciopero di venerdì 11 aprile e il blocco delle merci per 6 giorni, c’è chi vuole fare il solito accordo bidone.

Continua la lotta contro il “trasferimento” a Nola di 316 lavoratori di Pomigliano

(21 Aprile 2008)

La lotta deve continuare fin quanto la Fiat non farà marcia indietro sul “trasferimento” in un improvvisato “polo logistico” all’Interporto di Nola di 316 lavoratori.

Si tratta in realtà della vecchia politica Fiat, dei reparti confino in cui spostare i militanti sindacali, i giovani alla testa delle lotte che si oppongono ai piani aziendali, a cui con grande cinismo aggiunge i lavoratori di ridotte capacità lavorative.

Oltre la continuazione della mobilitazione Flmuniti-Cub ha dato incarico ai propri legali di denunciare la Fiat per attività antisindacale e altre azioni a tutela dei lavoratori confinati a Nola.

Il piano Marchionne, una volta riuscito a “normalizzare” Pomigliano buttando fuori i delegati ed i lavoratori più combattivi, può passare al secondo tempo: ridimensionare lo stabilimento, traghettando buona parte delle produzioni soprattutto all’estero.

Nel contempo Fiat cerca di imporre un aumento dei ritmi di lavoro, dello sfruttamento sull’altare della maggiore produttività accentuando la repressione.

E’ il futuro della intera Fiat a esser messo in gioco.

Pomigliano rimane l’unico stabilimento che non ha un piano produttivo nuovo, l’obbiettivo di Marchionne non riguarda solo la Fiat Auto di Pomigliano, la strategia Fiat è di insediare nuovi stabilimenti in altri mercati, e non saranno aggiuntivi ma alternativi, sostitutivi delle produzioni nazionali.

Per Flmuniti-Cub è evidente che nessun accordo può essere fatto, che preveda la fuoriuscita dei lavoratori, le eventuali garanzie sul futuro non solo altro che carta straccia, la fiat non ha mai mantenuto gli impegni assunti.

La mobilitazione e la lotta dei lavoratori devono continuare, le forme di mobilitazione devono essere decise dai lavoratori e devono essere tali da poter durare nel tempo, illusorie spallate o forme di lotta esasperate rischiano di fare il gioco della Fiat.

I lavoratori di Pomigliano hanno esperienza e intelligenza per decidere da soli e organizzare la lotta per resistere un minuto più del padrone.

I lavoratori di Pomigliano stanno difendendo non solo il loro posto di lavoro ma anche il futuro degli stabilimenti italiani.
Sosteniamo compatti le iniziative e le proposte di Flmuniti-Cub, il principale sindacato di base dei lavoratori metalmeccanici, contro i reparti confino e l’aumento dello sfruttamento.

FLMUniti CUB Segreteria Provinciale di Napoli

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