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Rifugiato o clandestino?

Rifugiato o clandestino

(5 Aprile 2011) Enzo Apicella

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(La tolleranza zero)

Naim Stafa è innocente

(29 Ottobre 2008)

Mi chiamo Sabrina Dei Rossi e sono uno dei difensori di Naim Stafa, l'albanese condannato a seguito di rito abbreviato, in data 22.09.2008, dal Tribunale di Treviso alla pena dell'ergastolo per il duplice omicidio pluriaggravato dei coniugi Pelicciardi.

Naim Stafa è innocente.

E' dimostrato senza alcun dubbio che Egli si trovava altrove, precisamente nella propria abitazione di Motta di Livenza, mentre veniva commesso quell'efferatissimo delitto.
E questo gli inquirenti, la Procura ed il Tribunale lo sanno bene, tanto da aver individuato in Artur Lleshi l'esecutore materiale ed in Stafa il presunto istigatore.

Il torto di Naim Stafa è quello di essere stato contattato telefonicamente in quelle ore dal Lleshi.
Questo è bastato perchè, con un'interpretazione personalistica delle norme codicistiche, la Procura, prima, ed il Tribunale, poi, ravvisassero il concorso nel reato, nonostante, si ripete, Egli si trovasse altrove e non sapesse nè potesse sapere quel che il Lleshi stava compiendo.

Si è trattato di un omicidio preterintenzionale, non certo premeditato-aggravante, infatti, non contestata- che non poteva, pertanto, per ciò stesso essere prevedibile nè evitabile da parte del sig. Stafa.

Eppure è stato applicato il carcere a vita ad un uomo che non ha ucciso nessuno.
E' stato applicato il carcere a vita ad un uomo innocente perchè non si poteva applicare al vero responsabile, morto suicida in carcere.

Un ergastolo chiesto a gran voce da tutti, opinione pubblica e certa parte politica, che, senza aver letto una sola riga degli otto faldoni di cui è composto il processo, parla di sentenza giusta! Ed, invece, è quanto di più lontano dalla giustizia si possa pensare.

Egli è stato opportunamente dipinto come un criminale.
E questo è quanto di più lontano dalla realtà si possa pensare.
E' stata data un'interpretazione volutamente distorta ed inverosimile a fatti di per sè insignificanti.
Naim Stafa non è un pregiudicato, ha sempre svolto attività lavorativa ed è profondamente legato alla propria famiglia.
Non è un santo, ma nella realtà quanti ce ne sono? E' vero, era un clandestino e ha sempre lavorato in nero, ma nella realtà quanti ce ne sono? Questo non fa di loro degli assassini.

L'unico errore di Naim Stafa è quello di non aver capito la natura criminale di Artur Lleshi e, successivamente, di aver lasciato che il panico prendesse il sopravvento.

Si parla di sentenza esemplare, ed, invece, è solo una sentenza politica, le cui radici sono facilmente quanto tristemenete intuibili, specie se si considera il ben diverso trattamento sanzionatorio riservato a veri assassini, ma italiani (a titolo esemplificativo, si pensi a Pietro Maso o a Carretta o a Lucio Niero), che hanno ucciso premeditatamente, con crudeltà e per futili motivi.

Noi non ci arrenderemo mai e faremo appello non solo alla giustizia dei Tribunali, ma anche a quella degli uomini ed è per questo che stiamo cercando di portare a conoscenza di tutti questo increscioso episodio.

Purtroppo nessuno ci dà voce, per motivi diversi: la destra perchè non si espone per uno straniero clandestino, la sinistra perchè non attacca la magistratura.
Ma qui c'è in gioco la vita di un uomo.
Sappiamo che si tratta di una questione impopolare.
Sappiamo che nessuno la vuole ascoltare.
Sappiamo che nessuno ne vuole parlare.

Ma da inguaribili idealisti confidiamo nel supporto di tutti coloro che credono nei principi fondamentali della Costituzione ed in quelli irrinunciabili dell'umanità.

Distinti saluti.

Avvocato Sabrina dei Rossi

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