Capitale e lavoro :: La tolleranza zero

Contro la reintroduzione dei reati di “mendicità” e “accattonaggio”

Una lettera spedita un mese fa e non pubblicata da "L'Arena".

(24 Novembre 2008)

Pare che le nuove proposte per la sicurezza del Ministro degli Interni prevedano, tra l'altro, la reintroduzione di norme contro i reati di “mendicità” e “accattonaggio”, abrogate anni fa da un altro governo di centro sinistra.

Molti sindaci, anche di sinistra, di importanti città, si sono già pronunciati positivamente; anzi, chiedono pugno più duro sull'onda di un torvo populismo che sembra ormai maggioritario.

Verso la fine degli anni '60 pubblicammo su “Il Lavoratore”, periodico del P.C.I. di Verona, un invito a raccogliere medicinali da mandare, poi, al Fronte di Liberazione del Viet Nam. Il prefetto ci denunciò per “accattonaggio” sulla base di una interpretazione di quelle norme suggerita dal Ministero degli Interni e il segretario provinciale del P.C.I. dovette pagare una ammenda.

Con le “straordinarie” misure per la sicurezza si sa come si comincia ma non si sa come si finisce. Dai lavavetri ai giornali.

Inoltre è molto più facile, e si disturba meno, colpire i lavavetri piuttosto che chi specula sul lavoro nero, sul territorio, sui prezzi e via elencando. A proposito: pare che i carabinieri di Bologna, al termine di una indagine sollecitata dal sindaco di quella città, abbiano concluso che sui lavavetri non c'è nessun racket. Sono solo poveri che si guadagnano il pane.

E il Presidente della Repubblica va a rendere omaggio ad un grandissimo artista che, però, aveva rubato (anche se poi costretto a restituirli) 25 miliardi di lire allo Stato non pagando le tasse dovute. Grazie e distinti saluti

Giorgio Bragaja - Verona