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(26 Febbraio 2009)
Alle “ronde” volute dal Governo, e non solo, opponiamo un protagonismo dei cittadini finalizzato a ristabilire servizi sociali, occupazione, tolleranza e civiltà
In qualunque modo si voglia affrontare l'argomento, è innegabile che nella nostra città c'è chi ha tutto l'interesse a creare allarme sociale e un costante ricorso alla repressione: ora dei migranti, ora dei “graffitari”, ben presto di cittadini e lavoratori contrarie alle decisioni del Governo, della Giunta e di alcune società collegate (come la Sepi, tanto per dirne una).
La presenza dei soliti 4 leghisti, cioè 4 miserevoli esemplari dell’odio sociale, davanti all'asilo di Ghezzano (per provocare e ingiuriare sessanta Rom, di cui circa la metà bambini, rimasti senza uno straccio di alloggio a causa delle piogge di 10 giorni fa), dimostra che nei nostri territori l’intolleranza organizzata verso gli emarginati, fortunatamente, non ha diritto di cittadinanza e consenso.
E questo, malgrado da più parti ci si ostini incivilmente su ordinanze antiborsoni, su piani di sfratto e di dispersione di associazioni e aggregazioni sociali, su aumenti delle tariffe dell’affissione pubblica di manifesti e cartelli, su sanzioni esose contro l’affissione in spazi non consentiti.
Esiste un reale degrado del centro e, ancora più, dei quartieri periferici, solo che le cause vanno individuate nelle scelte edilizie e urbanistiche della Giunta comunale e nella riduzione dei finanziamenti dei progetti destinati alle fasce sociali più deboli, ai ragazzi e ai migranti.
Nella nostra città (e provincia) serve un nuovo protagonismo dei cittadini che contrasti i provvedimenti locali e le scelte scellerate del Governo nazionale. Un protagonismo che rivendichi il potenziamento dei servizi e l’attuazione di progetti sociali decisi coi cittadini, l’assegnazione di spazi da autogestire alle associazioni che aggregano ragazzi e giovani su iniziative culturali, spazi che così verrebbero sottratti ai piani del Comune, il quale intende svenderli per fare cassa o per favorire gli immobiliaristi di turno.
C’è bisogno di questo protagonismo civile e sociale, altro che di ronde. E se proprio si vuole vigilare, allora che si vigili per segnalare discariche abusive e strade dissestate, marciapiedi disastrati, servizi non funzionanti.
Confederazione Cobas - Pisa
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