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"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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(Di lavoro si muore)

Sulla manifestazione di Taranto del 18 aprile

Dopo la Thyssen, oltre la Thyssen la linea di classe unitaria e di massa, il metodo della Rete vince la sfida e prosegue il suo cammino.

(20 Aprile 2009)

5000 a Taranto (1000 per la questura e parte della stampa e tv locali che hanno dato grande risalto alla manifestazione) in una forte e spettacolare manifestazione e in una bella e toccante assemblea finale in piazza - un lungo serpentone pieno di bandiere rosse guidata da donne proletarie e centinaia di scatenatissimi giovani operai Ilva, mai scesi in piazza prima d'ora così - conquistati dalla linea e dalla prassi unitaria e intransigente applicata nella costruzione a Taranto della manifestazione; una manifestazione realmente nazionale, da Palermo a Trento, da Torino a Taranto, toccando Marghera, passando da Bologna, Ravenna, Perugia, Molfetta - ripartendo da Roma, rafforzandoci a Napoli con le punte avanzate delle università in lotta nei mesi scorsi, conquistando la Puglia; una manifestazione difficile da realizzare in una città del sud. Abbiamo unito operai appartenenti a diverse organizzazioni sindacali e a diverse organizzazioni politiche che non si erano mai visti tra di loro, in forma totalmente autorganizzata, in una, per molti lontanissima, città del sud.

Abbiamo reso la questione Riva una battaglia nazionale; un padrone che avevamo sfidato da tempo con pressocchè le sole energie dello slai cobas per il sindacato di classe - la questione di "Riva assassino", che il padrone aveva giustamente percepito come un pericolo - ma ora ne abbiamo fatto una questione nazionale e di classe piena - con molti comitati di quartiere e strutture territoriali ambientaliste.

Il ponte impossibile Thyssen-Ilva lo abbiamo reso realtà in carne e ossa degli operai che si sono incontrati in forma autorganizzata fuori dal sindacalismo confederale ma anche fuori dalla linea burocratico-ordinaria del sindacalismo di base - abbiamo cambiato anche a questo proposito territorialmente le carte in tavola nel sindacalismo di base contrastando e in una certa misura rovesciando l'andazzo.

Abbiamo fatto incontrare non in televisione ma in piazza familiari di alcune delle più importanti realtà delle morti sul lavoro. Ma anche abbiamo fissato il nesso pratico e di lotta tra morti sul lavoro e lotta contro precarietà, cassintegrazione, nuova contrattazione nazionale, attacco al diritto di sciopero e estensione dei diritti ai precari.

La presenza del Sindaco di Taranto è stato un ulteriore successo di questa manifestazione perchè ha rappresentato il sostegno della città alla Rete, e ha rappresentato anche un ulteriore sostegno e riconoscimento della battaglia dei familiari degli operai morti sul lavoro.

Abbiamo vinto un'altra battaglia contro i nostri nemici dichiarati, contro i nostri nemici oscuri, contro falsi amici in una tappa di una guerra ancora lunga di classe e di massa.

Stiamo costruendo, distruggendo e costruendo rispetto a linee e prassi di eterno parlarsi addosso di addetti ai lavori e di sole denunce su un tema e dei temi così embleatici e centrali nella lotta contro il capitale e i suoi governi.

Abbiamo dato a tutti senza alcuna discriminazione e con la massima buona intenzione la possibilità di schierarsi e tanti lo hanno fatto con l'adesione - mai così tante, andando anche oltre il quadro della manifestazione del 6 dicembre - e una partecipazione non più estesa ma certo ancora più convinta e solida - una manifestazione in cui tutti si sono sentiti protagonisti e promotori, com'è il metodo e la linea della Rete A Taranto ora siamo più forti e autorevoli, costruiamo le gambe giovani e decise della battaglia in quella che è attualmente, è bene ribadirlo, la più grande fabbrica, per operi diretti e indotto, del nostro paese, il primo stabilimento siderurgico d'Europa e uno dei primi 10 al mondo - in una città dove vi anche l'Eni e la più grande Base militare che si affaccia nel mediterraneo pro USA e pro Nato ma italiana, in una regione segnata dai petrolchimici assassini e semi dismessi di Manfredonia e Brindisi, e tante altre cose

Un forte ringraziamento per l'impegno e il lavoro svolto nazionalmente per la manifestazione a tutti coloro che hanno aderito, un forte abbraccio a chi ha partecipato.

-rilanciamo la piattaforma della manifestazione e della Rete verso lo sciopero generale nazionale, -continuiamo il lavoro restando in campo in queste settimane, a partire dalle manifestazioni del 1° maggio e in tutte le scadenze e iniziative di lotta- dai processi esemplari Thissen Eternit Umbria Olii e tutti gli altri e avviando la costruzione della assemblea nazionale del 27 giugno a Roma - con preincontri territoriali regionali a Palermo, Taranto, Napoli, Roma, Ravenna, Bergamo, Marghera Torino, e ovunque sarà possibile per pianificare in autunno le nuove grosse iniziative nazionali in particolare Eternit - Casal Monferrato e la nuova manifestazione-sciopero-giornata di lotta nella prima decade di dicembre - la costruzione della rete e della lotta tra i lavoratori immigrati -la struttura di servizio, ecc.

la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro

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