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Verona: reagire subito alla "schedatura" dei Sinti di Strada La Rizza

(12 Marzo 2009)

Cara amica, caro amico,
molti di voi sapranno che giovedì mattina 5 marzo all'alba presso il campo di Strada La Rizza ove risiedono nostri concittadini italiani, residenti in Verona da più generazioni, su ordine della Questura di Venezia (e pare, dalle agenzie ansa, su input "romano") è stata effettuata la seguente operazione, eseguita da agenti di polizia della questura di verona: tutti i residenti sono stati fotografati di fronte e di profilo con in mano un cartello con indicato nome cognome e data di nascita. Don Francesco Cipriani, che da molti anni risiede lì, rifiutatosi di farsi fotografare e spiegando che tutti lì dentro erano dotati di carta di identità e che quindi non erano disposti a farsi fotografare in quel modo, è stato condotto in Questura e sottoposto alla medesima procedura.

L'avv. Panizzo sta predisponendo un esposto sulla base delle testimonianze di alcune delle persone che hanno subito questo trattamento.

Un gruppo di cittadini e cittadini ha ritenuto urgente prende posizione e scrivere una lettera aperta per rendere pubblico il sentire condiviso.

Alla riunione del comitato Veronacittàaperta di LUNEDì 9 (PRESSO LA CASA DELLA NONVIOLENZA VIA SPAGNA), grazie anche alla testimonianza di alcune maestre che hanno raccolto le 'paure' dei bimbi del campo davanti alla violenza vissuta dai loro genitori, abbiamo raccolto molte SOTTOSCRIZIONI, che possono essere anche inviate, per chi condivide la lettera allegata, via email al comitato o a Massimo Valpiana: mao@sis.it in questo modo la lettera potrà essere pubblicata sui giornali, auspicabilmente, già nei prssimi giorni, in contemporanea al deposito dell'esposto in procura.

E' IMPORTANTE L'ADESIONE E LA CONDIVISIONE DI PIU' PERSONE POSSIBILE.

Grazie per l'attenzione

Comitato Verona, città aperta