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(7 Agosto 2011) Enzo Apicella
Dopo il declassamento dei titoli di stato USA, la Cina chiede garanzie e una risoluzione "strutturale" del debito nordamericano

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La Fiat e i padroni hanno fatto crack

E ora, da falliti, “comprano” il mondo? Basta prese in giro!!

(14 Maggio 2009)

Solo negli ultimi 30 anni la Fiat, con i favori di tanti politici, ha avuto dallo Stato decine di miliardi di euro, usati dagli Agnelli per riempirsi i portafogli, costruire e ristrutturare gratis gli stabilimenti, chiudere fabbriche in Italia e portare lavorazioni all’estero. Lo Stato, 20 anni fa, ha regalato l’Alfa Romeo alla Fiat, e gli Agnelli hanno ringraziato eliminando 40.000 operai prima ad Arese e ora a Pomigliano.
E mentre i padroni della Fiat hanno intascato enormi profitti, gli operai sono stati ammazzati di lavoro -con salari da fame- da Melfi a Torino. E il reparto confino di Nola, ove sono stati deportati un anno fa 316 lavoratori di Pomigliano, in gran parte iscritti allo Slai Cobas e invalidi, è il simbolo della politica Fiat e di Marchionne fatta di licenziamenti politici, continui provvedimenti disciplinari, uso di sindacati gialli e di comodo.

Oggi, con il crack del capitalismo, il titolo Fiat è classificato dagli stessi finanzieri come spazzatura. E non possiamo quindi farci prendere in giro credendo alle storielle di una Fiat che si compra tutto il mondo dell’auto.

La verità è che i padroni della Fiat stanno scappando con il malloppo, lasciando sulla strada i lavoratori di Termini, Pomigliano, Arese, Mirafiori, Melfi, Pratola, Termoli, Sevel, Cassino, Modena … Marchionne, col silenzio-assenso di Berlusconi che appoggia la Fiat come ieri Prodi, sta costituendo una multinazionale dell’auto, di fatto multistatale, cercando di relegare i lavoratori italiani a spettatori dei giochi svolti in USA, Canada, Germania, ecc..

Al fallimento della concertazione va contrapposto il rilancio della
LOTTA UNITARIA DEI LAVORATORI per:

• i tesori nascosti dei padroni fiat devono essere requisiti e le loro società devono essere nazionalizzate
• nessun posto di lavoro deve essere perso sia in fiat che nell’indotto
• riduzione dell’orario di lavoro
• salario dignitoso e garantito
• assunzione stabile di tutti i precari
• lotta unitaria e internazionalista

Più forza e più potere ai lavoratori
nelle fabbriche, nei posti di lavoro, nella società
16 maggio 2009 ore 10
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
a Torino da Mirafiori al Lingotto

La Fiat ha sempre fatto da battistrada per tutto il padronato italiano, le sue misure di ristrutturazione rappresentano il modello da imitare per tutte le aziende, pubbliche e private. Per questo la manifestazione di Torino non riguarda solo i metalmeccanici, ma tutti i lavoratori! Partecipa con lo Slai Cobas alla manifestazione di Torino, contro la Fiat contro la crisi.

Coordinamento nazionale SLAI COBAS
www.slaicobas.it

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