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Stellantis Pomigliano/Reparto WCL di Nola: depositato il primo dei ricorsi degli iscritti Slai cobas discriminati dall'azienda

(30 Settembre 2023)

Il ricorso è stato sottoscritto da 34 lavoratori, deportati illegalmente nel 2008 dall’azienda (all’epoca FCA) al reparto-confino di Nola

slai cobas

4.743.500 euro (per danni patrimoniali e non patrimoniali) è la richiesta dei primi 34 operai del reparto WCL di Nola recentemente chiuso da Stellantis condannata per violazione del diritto antidiscriminatorio e di quello sindacale

L’iniziativa fa seguito alla decisione della Corte di Cassazione che, in conseguenza della forte iniziativa del sindacato di base, pose all’ordine del giorno la pressante necessità di un decisivo “cambio di passo” della giurisprudenza del lavoro con la innovativa sentenza n.1 del gennaio 2020 (contenzioso FCA/Slai cobas: ”le prevalenti sentenze della magistratura italiana ignorano le direttive europee in materia di diritto
antidiscriminatorio nei luoghi di lavoro”
…) annullando la precedente sentenza del 2014 della corte di Appello di Napoli - che dava ragione a FCA - e rinviando la causa allo stesso Tribunale di Appello di Napoli con diverso collegio giudicante. In conseguenza di ciò lo scorso 7 febbraio la Corte di Appello di Napoli non ha potuto fare a meno di condannare l’azienda per comportamento antisindacale e trasferimento discriminatorio a Nola degli iscritti a Slai cobas.

Annichilita dal pronunciamento delle Corte di Appello di Napoli Stellantis ha di fatto “accettato il torto” lasciando decorrere il termine di 2 mesi per impugnare il provvedimento facendo così passare in giudicato la sentenza per violazione del diritto antidiscriminatorio e dei diritti sindacali, sentenza che non potrà più essere modificata.

Intanto, e forte di ciò, il sindacato di base ha avviato la presentazione dei ricorsi alla magistratura dei lavoratori discriminati contro FCA/Stellantis (presentato lo scorso 21 settembre il primo ricorso di 34 lavoratori discriminati) con la richiesta per ogni singolo lavoratore di 79.500 euro per danni patrimoniali (perdite economiche per cassa integrazione illegittima, premi produttività decurtati ecc.) e 60.000 euro per danni non patrimoniali in quanto la discriminazione subita è intesa come compromissione delle attività realizzatrici della persona e contrasta con l’insieme dei principi costituzionali e delle normative europee, e dei conseguenti diritti inderogabili di democrazia, libertà ideologica, di opinione e di affiliazione sindacale nei luoghi di lavoro.

Slai cobas - Coordinamento Provinciale di Napoli -

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