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Viva Palestina!

Viva Palestina!

(6 Maggio 2011) Enzo Apicella
Palestina, accordo tra Hamas e Fatah. Prevede la formazione di un governo tecnico in vista di elezioni entro un anno.

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Il coraggioso sogno di Ahmadinejad di una giusta ed equa società globale

(16 Maggio 2009)

Ho letto o sentito da qualche parte che il discorso di Ahmadinejad avrebbe negato l’Olocausto. Al-lora ho letto il testo integrale: in quel discorso non c’è assolutamente alcuna negazione dell’Olocausto. Ahmadinejad è stato anche bollato come “razzista” da Israele, e ovviamente non lo è. Ahmadinejad non parla del carattere di nessun popolo: lui critica i governi occidentali per le attuali e storiche ingiustizie nei confronti degli altri e dei loro stessi popoli, oltre che per l’avidità e la brutalità. Lui parla dell’ineguaglianza nella comunità mondiale, che dà a Paesi come gli USA il di-ritto di veto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e la facoltà di farla franca su faccende come l’attacco all’Iraq ecc. Lui cerca di dire che a governare è l’ipocrisia, anziché la giustizia, l’eguaglianza o la libertà. Io non so perché tutti attacchino quest’uomo. Ahmadinejad necessita forse di un po’ di editing, ma il suo discorso è giusto e buono. Io penso sia di moda detestarlo e liquidarlo, ma il suo solo crimine è che non accondiscende alle regole della “raffinatezza” nella diplomazia mondiale, ossia che tutti ignorano ciò di cui non è “piacevole” o politicamente opportuno parlare, mentre nel frattempo continuano a commettere crimini contro l’umanità e ingiustizie ovunque. Ahmadinejad non si sente vincolato alle regole occidentali della correttezza politica, e ha il coraggio di dire ciò che pensa e ciò che deve essere detto, sapendo perfettamente che questo lo rende-rà impopolare fra i leaders mondiali. Non urterebbe, se altri leaders fossero pronti a parlare più francamente e a dire le cose con onestà. Ahmadinejad parla del suo sogno di una società globale giusta ed equa. Ha forse torto? Quando parla della distruzione d’Israele, parla della fine dello Stato esclusivamente ebraico che tutti gli antisionisti del mondo – inclusi quelli all’interno d’Israele – auspicano allo stesso modo. Israele ama distorcere questo fatto e dice che Ahmadinejad vuole distrug-gere Israele o uccidere gli ebrei. Ma non è questo ciò che lui dice. È curioso che Israele, con 200 armi nucleari pronte a dispiegarsi e con un governo canaglia pronto ad attaccare i civili in ogni momento, accusi altri di sviluppare armi nucleari. È curioso che uno Stato di apartheid accusi altri di razzismo... Ma suppongo che non ci sia niente di nuovo sotto il sole. Noi vogliamo solo che quanti lavorano nei media dominanti setaccino fra il materiale e mostrino le cose per ciò che realmente sono, e non come Israele o gli USA o anche il PM australiano Rudd dicono che sono. Ahmadinejad crede in Dio. La sua idea che Dio vorrebbe la giustizia per tutti nel mondo, a prescindere dalla nazionalità, dovrebbe essere sicuramente condivisa da ebrei e cristiani in ogni luogo. Rudd e anche Obama ostentano i loro credi religiosi, e l’intero progetto d’Israele si fonda sulla credenza in Dio (o almeno sulla credenza che Dio abbia dato la terra agli ebrei). Chiunque creda in Dio dovreb-be facilmente identificarsi nel Dio giusto di Ahmadinejad e nella sua visione di una sana e giusta comunità mondiale. (...) Io invito i giornalisti a pubblicarne il discorso, così che i lettori possano farsene un’opinione... Non voglio vedere i media mainstream partecipare inconsapevolmente alla campagna d’odio contro Ahmadinejad, fondata sulle esigenze propagandistiche israeliane anziché su qualcosa che lui ha realmente detto.

22/4/09

Avigail Abarbanel è nata in Israele nel 1964, dove ha compiuto il servizio militare, che oggi vive e lavora in Australia come rinomata psicologa-psicoterapeuta; attivista dei diritti umani, ha fondato a Canberra un’associazione chiamata Deir Yassin Remembered, in ricordo del massacro attuato dai sionisti nel 1948

articolo originale in: http://palestinethinktank.com

Avigail Abarbanel

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