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La finta democrazia del finto bipartitismo!

(25 Ottobre 2009)

Oggi molti italiani, in gran parte di "sinistra", si recano alle urne per le primarie del PD. Possono scegliere tra tre candidati dal programma quasi identico che giungono al confronto delle urne dopo una lunghissima campagna elettorale forse destinata a prolungarsi anche dopo il voto di oggi . Questo elettorato di volenterosi avrà in parte soddisfatto la fame e la sete di partecipazione, di cittadinanza. La gente è talmente frustrata, talmente umiliata dal fatto di essere sempre più soggetto passivo di una teledemocrazia popolata da mille parlamentari e decine di migliaia di consiglieri ed assessori imposti dai partiti che si accontenta delle briciole, delle apparenze: si accontenta di votare e paga anche per farlo per conservare l'illusione di contare ancora qualcosa. Invece non conta più niente! Non contano più niente neppure gli eletti di molte istituzioni. I Consigli regionali se per un qualche motivo decade il Presidente della Regione decadono insieme a lui. Se il paragone non è abnorme sembrerebbe di essere in quelle società antiche nelle quali assieme al monarca defunto veniva seppellita la sua corte! Il potere "legislativo" delle assemblee è quasi scomparso e resiste al massimo come ratifica delle decisioni dell'esecutivo che spesso si identifica con le voglie del suo capo. C'è stata una torsione della democrazia che ha deformato la sua identità e la sua natura razionale, logica. Marrazzo non può dimettersi senza far decadere l'intero Consiglio Regionale. Si ricorre all'escamotage della auto sospensione per guadagnare un paio di mesi e andare alle elezioni regionali alla scadenza già imminente. Del Turco, arrestato, si dimise, si indissero elezioni, la destra subentrò alla sua gestione.

Il peso dei leaders dei presidenti e dei governatori o dei sindaci è diventato abnorme. Il ruolo della persona dei "governatori" è diventato di una importanza allarmante!

Le primarie di oggi agiscono anche come capovolgimento della piramide democratica. Bersani, Franceschini e Marini hanno scelto i loro vassalli e questi i loro valvassori e questi ancora i loro valvassini che saranno eletti o bocciati con loro. La fiducia discende dall'alto e con essa il potere! Il vecchio partito in cui ci si faceva le ossa nelle sezioni e poi nelle federazioni e il filtro "democratico" era davvero fortissimo fino alla elezione nei Comitati di federazione o nel Comitato Centrale è stato abbandonato da anni come "vetero" ed al suo posto è stata piantata la novità del personalismo, del leaderismo. Ora sono tutte cordate rette dal capo nazionale. E' davvero finito il tempo in cui lo stesso Togliatti aveva sacrosanto timore del Partito e stava bene attento a non contraddirlo! Ma questa "modernità" è soltanto un segno della degenerazione della democrazia picconata e ferita fin dalla bicamerale di D'Alema e dalla involuzione delle regole introdotte da tante riforme elettorali.

Le primarie di oggi che la destra populistica di Berlusconi guarda da lontano e forse con disprezzo rappresentano un momento di omologazione non solo di interessi sociali ma anche delle forme in cui questi si esprimono in politica. E' la società del settanta per cento di cui si fece un gran parlare tra sociologi, economisti e politici anni orsono. Un settanta per cento di "inclusi" ed un "trenta per cento" di esclusi.

Nel sistema bipartitico solo il settanta per cento conta ed entrambi i due partiti (nel nostro caso PDL e PD) tendono ad accaparrarselo con politiche sempre più "centriste" anche se questo "centro" scivola sempre di più verso destra. La società del settanta per cento comporta una unica ideologia che è quella liberista ed un sistema elettorale che passivizzi sempre di più la cittadinanza. Ora questo settanta per cento è diventato (nel giro di poco più di un decennio) un sessanta per cento dal momento che la mobilità sociale verso l'alto si è bloccata e sono in corso processi di proletarizzazione forzata del ceto medio. Presto centotrentamila insegnanti privati del lavoro scivoleranno nella palude dei poveri. Insomma, il trenta per cento diventa quaranta per cento ma è stato espulso dal Parlamento e le sue lotte, anche se gigantesche come lo sciopero dell'altro ieri, vengono ignorate dai massmedia, dai Palazzi, dal governo e naturalmente dall'opposizione..

La destra aspetta l'esito delle primarie per imbrigliare il PD in un progetto di riforme della Costituzione, progetto sollecitato anche da Napolitano che ha messo molta fretta a tutti come se in Italia non si potessero fare riforme apprezzate e significative senza dovere manomettere ancora la Costituzione. E' possibile una legge che riduca del cinquanta per cento gli emolumenti ai politici di ogni ordine e grado e che farebbe risparmiare allo Stato quasi quanto incassa dall'IRAP? No, non è possibile perchè tutta l'oligarchia fa quadrato e difende i suoi privilegi. Ma riforme come quella federalista nelle mani di questa oligarchia che vive di politica sono destinate a fare degradare ancora di più la società italiana. Una società che starebbe assai meglio se non avesse nelle Regioni venti mostruose mignatte che le succhiano il sangue! Il presidenzialismo della nuova Repubblica che verrà alla luce non sarà certamente controbilanciato da queste Regioni che ne riproducono in sedicesimo tutti i vizi...

http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20080117_01/testointegrale20080117.pdf http://librarsi.comune.palermo.it/pitre/file/011/078/TESTI/088.html

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