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(7 Novembre 2009)

A volte mi capita di pensare alle tante somiglianze tra il ruolo che sta avendo il PD in Italia e quello che a suo tempo ha avuto la DC di Frey in Cile che in qualche modo, con la sua inerzia, assecondò l'ascesa di Pinochet al potere isolando Salvatore Allende e contribuendo alla caduta del suo governo. La decisione del PD di annunziare il rifiuto di alleanze con la sinistra e la scelta dello sbarramento del 4% per accedere al Parlamento compiuta assieme al centro destra sono stati segni davvero allarmanti, davvero premonitori di una resa quasi senza condizioni alla fatale involuzione.

Certo Berlusconi non è Pinochet e gli USA possono contare sulla fedeltà del Parlamento italiano e le multinazionali mericane in Italia non corrono rischi di nazionalizzazione: hanno piena libertà di venire, installare aziende e poi magari chiuderle e trasferirsi in altro luogo, a loro più conveniente, del pianeta. Ma il PD si sta predispondendo positivamente verso le "riforme"costituzionali reclamate da Berlusconi al quale le norme attuali stanno strette e vuole maggiori poteri decisionali. Da Craxi in poi il decisionismo è diventata l'ossessione dei governanti che vorrebbero meno impacci dal Parlamento e dalle istituzioni di controllo. La crescente convergenza del PD con il centro destra è sollecitata dal Presidente della Repubblica il quale pressa per la "coesione" tra le forze politiche , una coesione che si traduce in adesione dell'opposizione alla linea della maggioranza, una linea che si qualifica per le sue scelte settarie a vantaggio dei ceti dominanti e della speculazione e che ha impoverito enormemente i lavoratori. Ci avviamo verso una Repubblica dominata da un Caudillo con poteri maggiori di quelli di Sarkozy. Questa convergenza sulle riforme istituzionali è preceduta da una vera e propria unificazione dei programmi a cominciare dalle privatizzazioni dei servizi locali. Il decreto sull'acqua in discussione riscuote simpatie nella oligarchia del PD. Stamane, mentre l'Unità denunzia in prima pagina "le mani" che si starebbero allungando sull'acqua, un autorevole esponente del PD, Paolo Gentiloni già ministro, dava un giudizio positivo sul decreto di privatizzazione che, come sappiamo, farà aumentare vertiginosamente le bollette e sottrarrà alla comunità il controllo di un bene essenziale e da sempre gestito senza fini di lucro. Assieme alla privatizzazione dei servizi arriveranno migliaia di amministratori, managers, consulenti che ne appesantiranno il costo senza migliorarli come è avvenuto per quelle fin qui fatte come le ferrovie e le poste. Anche sul piano sociale l'unificazione delle posizioni PD-PDL è già avvenuta: Ichino, Letta o Treu non hanno posizioni diverse da quelle di Cazzola e Sacconi tranne che per i passaggi attraverso i quali giungere al risultato della massima precarietà dell'occupazione e dell'abolizione delle garanzie contrattuali. Insieme demoliranno del tutto lo Statuto dei Lavoratori contro il quale c'è una campagna assidua di demonizzazione. Inoltre, in politica estera, mentre dappertutto i governi USA e della Nato discutono il ritiro dall'Afghanistan, in Italia c'è una gara bipartisan a chi è più bellicoso.

L'Italia intanto è diventata irriconoscibile rispetto il Paese civile, prospero e democratico che è stato . Mentre viene alla luce una inquietante trattativa Stato-Mafia, si discute della immensa quantità di cocaina che viene consumata e che ci colloca ai primissimi posti in Europa. Un mercato per miliardi di euro delle mafie che sono in grado di corrompere una democrazia che non è in grado di combatterle o non ne ha alcuna voglia. Due servizi fondamentali come la scuola e la sanità sono sottoposti ad una torsione che li sta squalificando mentre crescono anche in questo campo le gestioni private. Il mercato non esiste e le Autorità preposte al controllo sono del tutto inutili ed i loro interventi spesso ridicoli, grotteschi e controproducenti. I beni essenziali in servizi e merci sono quasi tutti a prezzo imposto ai consumatori ridotti ad un gregge che viene munto e rimunto in continuazione dai petrolieri, dagli assicuratori, dai farmacisti, dai grossisti, da tutti.....

Le leggi diventano sempre più odiosamente discriminatorie mentre le carceri registrano suicidi e si infliggono violenze provocate da trattamenti di vera e propria barbarie coperti dalla lunga onda securitaria che ha coinvolto quasi tutto il ceto politico. Ma i Mille Oligarchi vanno avanti per la loro strada ed ogni occasione è buona per imprimere nuove stimmate reazionarie al Paese come abbiamo visto per la sentenza europea sul Crocifisso sfruttata per una aggressione a quel tanto di laicità e di libertà che ancora abbiamo.

Entro questa legislatura il Paese sarà completamente cambiato. Berlusconi lo aveva promesso: "rivolterò l'Italia come un calzino". Lo sta facendo con l'aiuto di un estambliscement politico che lucra oltre cento miliardi di euro l'anno e che ne fa lucrare altrettanti al sistema massmediatico ed al management pubblico che viene imposto dappertutto con le privatizzazioni.

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