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La fatalità

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(25 Novembre 2008) Enzo Apicella
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Studenti al fianco dei lavoratori: Estendiamo la lotta!

(7 Dicembre 2009)

Lo scorso autunno ha visto nascere quello che è stato poi battezzato movimento “Onda”.
La dura protesta, intrapresa tra i più disparati settori dell'università e della scuola pubblica, scaturiva dall'esigenza e dalla volontà di fermare, o quanto meno ostacolare, la riforma Gelmini e la legge 133.

Studenti, insegnanti precari, genitori, docenti di ruolo, personale amministrativo, dirigenti scolastici e rettori hanno dato vita a un’articolata protesta, che, specie nei primi mesi, ha avuto una risonanza di massa.
Studenti universitari e medi, vera anima della protesta, non hanno osato però prendere le distanze dal corporativismo dei baroni, gli intoccabili professori, che attraverso le loro concezioni “culturali” criticano la mercificazione della società senza mai metterne in discussione le fondamenta, ovvero senza mettere in discussione il capitalismo.

Una parte del movimento studentesco ha finito, così, per fare propria la concezione dei cattedratici, che considerano l'università, la scuola e la ricerca come terreni sacri e intoccabili, non soggetti alle spietate leggi del mercato.
L'arenarsi di questa parte del movimento su posizioni ultramoderate, non ha giovato affatto al proseguimento della protesta in termini radicali. In troppe occasioni, questa componente ha preso il sopravvento, spingendo la protesta nel baratro. Troppe volte, nelle numerose assemblee, affermando che una società divisa in classi può produrre solo un sistema scolastico di classe, ci siamo sentiti dire “avete ragione però...” , dove quel però stava a significare che contro il capitalismo non si può nulla, oppure, ancora più spesso “ma queste sono concezioni Ottocentesche...”.

E' questo il momento di costruire un movimento studentesco permanente, che non sia alla mercé di nessuno, che non abbia paura di schierarsi contro gli orrori della società capitalista e che lotti per superare il capitalismo stesso, impegnandosi nella necessaria alleanza con la classe lavoratrice; qui come altrove.

I drammi che vive la classe lavoratrice oggi, saranno i drammi di molti di noi domani.
Non frammentiamo la lotta, estendiamola! Non ha senso per noi combattere, come pretendono di fare alcuni, le ineguaglianze distributive del capitalismo, le conseguenze culturali, le conseguenze ambientali, senza rimetterne in discussione il principio fondante, ovvero lo sfruttamento di classe nella sfera produttiva.
Questo è il momento di organizzarci, di superare l'apatia generalizzata.
Non basta simpatizzare, questo è il momento di partecipare!


Contattaci all'indirizzo: lanternarossage@gmail.com

comitato studentesco - Genova

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