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(15 Novembre 2010) Enzo Apicella
Continua la protesta degli immigrati bresciani sulla gru contro la sanatoria truffa

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(L'unico straniero è il capitalismo)

Tanti popoli un solo grido: per i diritti, per la casa, per il lavoro. Nessuno è straniero

Manifestazione a Alte/Montecchio (VI) il 1 Marzo

(23 Febbraio 2010)

La legge Bossi-Fini, il pacchetto sicurezza stanno hanno creato una situazione sociale intollerabile.

La rivolta di Rosarno ha drammaticamente portato alla ribalta i perversi ingranaggi del sistema che stanno dietro lo sfruttamento degli immigrati: ricatti costanti per far loro accettare lavoro in nero, paghe miserrime e condizioni di lavoro bestiali.

Qui al nord la situazione è diversa, ma oggi con la crisi economica in atto lavoratori immigrati e italiani sono ricacciati nella precarietà, nella disoccupazione, nell’insicurezza, (IL 10% DEI LAVORATORI ITALIANI E IL 20%DEI LAVORATORI IMMIGRATI); con il fatto che per i lavoratori immigrati questa precarietà, disoccupazione porta alla perdita del permesso di soggiorno che significa diventare clandestini.

E’ una realtà di cui tutti sono a conoscenza ma su cui nessuno ha mosso un dito, né i governi, passati di centrodestra o di centrosinistra, né le istituzioni politiche locali e nazionali, né gli organismi preposti al controllo.

Anzi qui al nord molte amministrazioni locali si sono distinte in pratiche odiose e razziste; leggi restrittive sulla casa, aiuti ai soli “italiani”, pulizie etniche come il “bianco natale”.

Il Parlamento - adeguandosi alle campagne forcaiole della Lega e della destra più retriva che da vent’anni a questa parte hanno costruito le loro fortune politiche sulla paura e sull’odio per lo straniero - ha varato una legislazione sempre più restrittiva, a partire dalla Turco/Napolitano passando per la Bossi Fini e il recente pacchetto sicurezza sino alle trovate della Ministra Gelmini, che vuole limitare la presenza dei bambini stranieri al 30 % in ogni classe per non creare “ ghetti”.

E mentre Maroni continua a combattere i clandestini invece di combattere il lavoro nero non si tiene in nessun conto che il nostro sistema economico ha reclamato negli anni passati migliaia e migliaia di immigrati, meglio se irregolari, perché ricattabili e buoni da sfruttare al massimo, salvo espellerli dal corpo sociale ad ogni accenno di crisi e additarli come i responsabili del disagio e del degrado imperanti nelle nostre città.

La difesa di tutti gli immigrati residenti nel nostro paese non è un esercizio di buonismo umanitario ma una necessità: il rispetto dei loro diritti è anche condizione per impedire che vengano usati per indebolire i diritti di tutti gli altri lavoratori.

Il razzismo va combattuto giorno per giorno, coinvolgendo i lavoratori e i settori sociali più colpiti dalla crisi, attraverso lotte capaci di indicare i veri nemici - banchieri, rendita parassitaria e finanziaria, padronato e speculatori - che succhiano risorse allo società sottraendoli a scuola e sanità (dove migliaia di precari vengono licenziati), ai trasporti pubblici, alle pensioni e ai contratti, alle opere pubbliche necessarie al risanamento ambientale e al rilancio dell’occupazione

1 Marzo manifestazione unitaria a Alte/Montecchio (VI)
ore 18.30 piazza san paolo

LAVORATORI ITALIANI E MIGRANTI

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