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il pane e le rose

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Roma, 21-22 aprile. Peres e Abu Mazen a Roma con Alemanno

(17 Aprile 2010)

Gerusalemme – ha detto il Primo Ministro israeliano – a città unificata, non sarà mai più divisa e sarà la capitale eterna di Israele. Non ci sarà mai uno stato palestinese e niente del genere sorgerà in Giudea, Samaria o Gaza. Le forze di difesa israeliane resteranno in Giudea, Samaria e Gaza per proteggere Israele. Il diritto del popolo ebraico di insediarsi in qualsiasi parte della terra di Israele è inalienabile. Questo diritto è stato esercitato in passato e lo sarà in futuro”. Menahem Begin (Premio Nobel per la Pace - dichiarazione al Jerusalem Post del 1978).

Oggi questo progetto prende corpo attraverso la politica di apartheid e pulizia etnica verso i palestinesi che vede, in base anche ai nuovi provvedimenti dell’esercito di occupazione, la negazione della loro cittadinanza, la loro espulsione come “clandestini”, l’espropriazione delle loro case e la colonizzazione delle loro terre, oltre ai massacri con le operazioni militari e la riduzione alla fame attraverso muri di prigionia ed embarghi, che mirano alla cacciata dei palestinesi e alla cancellazione della loro identità.

Mentre la comunità internazionale spiana la strada all’ingresso di Israele nell’Ocse, incurante della sistematica violazione dei diritti umani verso i palestinesi, il sindaco Alemanno intende celebrare il prossimo Natale di Roma insieme al presidente israeliano Shimon Peres (altro scandaloso premio Nobel per la pace) e al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen (ridotto a marionetta), invitati a Roma per il 21 e il 22 aprile nell’ambito dell’iniziativa “Roma città per la Pace”. Si tratta di un’iniziativa che non ha nulla a che vedere con la pace, mentre si caratterizza come una vetrina per personaggi impresentabili.

Shimon Peres è il presidente di uno Stato che occupa da decenni la terra di un altro popolo, che nega a milioni di profughi il diritto al ritorno e che si è reso responsabile di distruzioni e massacri su larga scala, l’ultimo dei quali non più di un anno fa contro la popolazione della Striscia di Gaza, dove gli aerei e i tank israeliani hanno ucciso più di 1.400 persone, un terzo delle quali bambini, distrutto migliaia di abitazioni ed edifici pubblici ed impiegato armi di distruzione di massa proibite dal diritto internazionale, come il fosforo bianco. Shimon Peres è inoltre responsabile del massacro compiuto quando l’aviazione israeliana nel 1996 a Qana, nel Libano del sud, bombardò un edificio dell’O.N.U. uccidendo più di cento uomini, donne e bambini, insieme a tredici caschi blu delle Nazioni Unite.

Alemanno, un sindaco che non riesce a nascondere il suo passato fascista ed il suo presente al servizio dei poteri forti e dei settori più oscurantisti della città, tenta di rifarsi l’immagine speculando sulla tragedia del popolo palestinese: non glielo permetteremo. Come rete romana di associazioni e comitati di solidarietà con il popolo palestinese, invitiamo i cittadini, il mondo dell’associazionismo, le forze politiche e sociali democratiche della nostra città a manifestare contro la tragica farsa di Alemanno, Peres e Abu Mazen, in solidarietà con il popolo palestinese e per una pace giusta e duratura in Medio Oriente.

IL 21 E IL 22 APRILE PRESIDIO DI PROTESTA IN PIAZZA S. MARCO
- Contestiamo l’ingresso nell’Ocse di Israele, accusata per crimini di guerra dal Rapporto Goldstone dell’Onu
- Boicottiamo i prodotti israeliani e le relazioni economiche, militari, sportive e culturali tra Italia e Israele
- Basta con pulizia etnica del popolo palestinese
- Basta con l’assedio di Gaza: sosteniamo la coalizione internazionale che a maggio invierà una flotta a Gaza con l’intento di interrompere il brutale e illegale assedio israeliano, portando materiale per la ricostruzione e aiuti umanitari

Per adesioni: reteromapalestina@libero.it

Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese

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