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Da Pomigliano a Motteggiana (MN): riflessione sull'effetto a catena contro meccanici e classe operaia

(22 Giugno 2010)

La Tecnoblock era una delle storiche fabbriche metalmeccaniche della bassa mantovana, produceva apparati per la rifregerazione industruale, e da tanto tempo.
La crisi per una realtà produttiva come questa non c'era se non fosse intervenuta, tanto per cambiare, la cattiva gestione dei proprietari che prima di mollare e cedere il controllo, hanno compiuto lo scempio, fino in fondo.
160 operai, più l'indotto, in balia di un imprenditore che non pagava gli stipendi nonostante le commesse arrivassero: poi la beffa: chi lavorava non percepiva lo stipendio ed è restato persino senza i soldi per pagare la benzina per andare al lavoro, mentre gli operi in cassa integrazione, almeno percepivano quella, ma solo in un secondo tempo, visto che quella che doveva anticipare il padrone non è mai arrivata.
Anche le ultime promesse del padrone sono riuscite a fare sfracelli: gli operai, letteralmente presi per il collo, avevano rinnegato una prima trattativa sindacale, credendo alle promesse di pagamento provenienti dal padrone. Ma le cose non sono andate in questo modo e alla vecchia proprietà non è rimasto che cedere. Dopo mesi, infatti, una cordata locale si è fatta avanti e alla fine la proprietà indebitata ha ceduto la mano, evitendo il fallimento, senza tuttavia pagare gli arretrati dei lavoratori che, per ora, nemmeno i nuovi acquirenti hanno intezione di corrispodnere.
Il comune di Motteggiana è uno di quelli amministrati da un PD monocolore ancora convinto di controllare e dirigere tutto: "i lavoratori, nonostante la gravità della situazione, si stanno comportando con grande dignità" ha dichiarato il segretario provinciale, davanti ai cancelli il giorno dello sciopero con tanto di cartello di solidarietà e stato paggiore in forze davanti ai cancelli. Tradotto: come vorrebbero lui e il suo partito, cioè accettare dignitosamente di farsi massacrare, senza pretendere più di tanto e non fare problemi.

E del resto anche l'esito successivo della vicenda è trattato in modo anestitizzato anche dal quotidiano locale, di propietà del gruppo dell'ing. De Benedetti, la tessera n. 1 del PD che, oltre a Repubblica, possiede, fra l'altro, uno degli ospedali ex pubbblici sempre della bassa mantovana, possedeva l'ex fiore all'occhiello della meccanica cittadina, la Sogefi, oggi chiusa, esempio di desolazione (inquinata) nell'area industriale della cintura cittadina.
Il giornale locale parla solo di salvataggio di 51 posti di lavoro e si "dimentica" che l'accordo raggiunto con sindacato e lavoratori, sacrifica qualcosa come 109 posti di lavoro, da lunedì in cassa intgerazione e senza prospettiva per il futuro. Nella bassa mantovana, infatti, a parte le bufale lanciate dallo stesso quotidiano locale che giorni fa favoleggiava (per poi smentire) che l' IVECO di Suzzara avrebbe assunto centinaia di operai a seguito di una grossa (poi verificatasi inesistente) commessa di Ducato per l'estero, non ha prospettive e i comuni del distretto sono alle stremo per il taglio delle risorse.
Ma cìè di più: i 51 che si salvano avranno un contratto a tempo determinato in cambio di quello indeterminato di cui disponevano. Accetteranno? Per forza!!! Non hanno altra scelta: è dunque scattato l'effetto dominoproveniente direttamente da Pomigliano: già da oggi tocca a ogni italiano, alla faccia di quei contenuti positivi che Statuto dei Lavoratori, per non parlare delal stessa Costituzione, avevano posto come pietre miliari della nostra democrazia.
Quei diritti sono oggi di fatto svuotati, resi inutili da una pratica che nemmeno avrebbe bisogno delle controriforme che affascinano il mondo politico, se non per assestare il colpo definitivo alla cultura stessa dell'eguaglianza: tutto ciò alla faccia della retorica propaganistica tanto in voga din questo tempi.
Bisognerebbe difenderli davvero quei diritti e farlo per tutti: l' accerchiamento che governo, padronato, sindacalismo giallo e non solo, forze arredendevoli della pseudopposizione insieme al doppiogiochismo da funzionarato della "sinistra radicale" rintanata nei dirittivi, stanno portando a FIOM e sindacalismo di base, rischiano infatti di portare ad una sconfitta sociale di proporzioni ben più vaste di quanto superificialmente si creda, ovvero a quello che vuole il captialismo: il governo completo della società e l'asservimento senza pretese di riscatto, di un proletariato abbandonato.

Monica Perugini
segretario regionale Comunisti Sinistra Popolare Lombardia

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