">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Anniversario

Anniversario

(11 Settembre 2010) Enzo Apicella
Anniversario del golpe in Cile

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(America latina: un genocidio impunito)

  • C.I.C.A
    Collettivo Italia Centro America

Argentina: sull’abrogazione del decreto legge che garantiva la non estradizione dei militari genocidi

Comunicato Vientos del Sur

(29 Luglio 2003)

Siamo convinti che sarebbe molto meglio riuscire a processare noi, popolo e giustizia argentina, i militari dell’ultima dittatura. Era doveroso scrivere quella pagina della nostra storia, in qui potevamo fare i conti con lei e mettere dietro le sbarre i responsabili del massacro di 30.000 compagni, lasciando alle prossime generazioni un chiaro recupero etico e morale, dando ai Desaparecidos il posto che meritano, non solo nella storia e nel nostro cuore, ma anche nel nostro presente e futuro, con tutto ciò che questo comporta.

Però, vista l’incapacità del nostro Stato, è in ogni caso un bene che siano estradati e processati da chi ha il coraggio di farlo. Di questo siamo altrettanto convinti, ci siamo battuti per questo.

Dobbiamo riconoscere al presidente Kirchner in quest’evento, perché di questo si tratta, di essere stato di parola, ha fatto seguire alle promesse i fatti cosa veramente strana tra i governanti argentini da molti decenni a questa parte. Come lo è stato nella decapitazione dei vertici militari legati all’ultima dittatura, mandandoli a “riposo”. Sappiamo quanto sia rischioso intraprendere questa strada in America Latina, per ciò pensiamo sia doveroso riconoscere coraggio politico a Kirchner.

E allo stesso tempo dobbiamo affermare che quel coraggio, non avrebbe trovato luogo senza la pressione storica delle organizzazioni di difesa dei diritti umani argentine, soprattutto quelle più combattive, che per decenni si sono battute nella rivendicazione dei Desaparecidos e nella difesa dei prigionieri politici, anche nelle pagine più difficili. Come al ruolo fondamentale delle organizzazioni Latino Americane in Europa, che si sono battute per ottenere i processi in questo continente contro i militari argentini.

Questo riconoscimento alla coerenza del presidente Kirchner, non significa secondo noi l’apertura di una tregua nelle lotte sociali. Tutti sappiamo che è sul piano economico che si gioca il nostro futuro, quindi lì si deciderà molte cose. Fondamentale la posizione che prenderà l’Argentina sull’ALCA, cosa nella quale il presidente non si è ancora definito. Nella stessa difesa dei diritti umani rimangono grandi cose da fare, come nel ruolo che stanno svolgendo i paramilitari che tuttora continuano ad uccidere o nella ricerca e condanna dei mandanti del massacro del Puente Pueyrredon, dove furono fucilati dalla polizia Dario e Maxi nel Luglio 2002. Come su tutta la questione dei circa 2000 prigionieri sociali.

Non è nelle nostre intenzioni giocare a fare i catastrofici per secondi fini, però vogliamo riconoscere un’azione coraggiosa, consapevoli che c’è un oceano di povertà da risanare, dove il governo a tutto da dimostrare.

Sul ruolo del Giudice Spagnolo Garzon vogliamo spendere alcune parole, perché da tutta una serie di settori progressisti si alza la figura di questo giudice come un “paladino della difesa dei diritti umani”. Siamo d’accordo che chieda l’estradizione dei militari, lo diciamo da molti anni, pero non siamo ciechi. La politica del “pendolo”, lascia sempre l’amaro in bocca. Chiunque si occupi di diritti umani con un minimo d’etica, non può non vedere il ruolo di questo giudice nella repressione dei prigionieri politici Baschi, nelle loro condizioni carcerarie, nella chiusura di partiti politici legali o di mezzi di comunicazione. Come nel fatto che questo giudice non ha mosso un dito per processare i personaggi legati al Franchismo, una pagina della storia Spagnola dove regna la totale impunità.

Questo non significa in noi appoggiare o simpatizzare con l’ETA, riteniamo lontanissimo da noi le posizioni politiche e le metodologie di lotta dell’ETA d’oggi, le rifiutiamo chiara e nettamente, pero le torture nei carceri spagnoli non possono essere giustificate con niente. Come non possono essere giustificati i consulenti militari argentini che negli anni 90 addestrarono, vista la loro esperienza, gli spagnoli nella repressione contro i baschi.

Queste sono contradizioni profonde da tenere in conto, che ci portano a diffidare di Garzon.

Detto tutto ciò, pensiamo che si stia scrivendo una pagina importante della nostra storia, e che senza dubbio la lotta continua, per vedere realmente i militari dietro le sbarre, senza spirito di vendetta, pero dietro le sbarre e per conquistare una vera giustizia sociale. I prossimi mesi saranno fondamentali anche per l’abrogazione delle leggi d’impunita volute da Alfonsin, cosa che ci permetterà di processare noi i militari. Un altra situazione dove il presidente Kirchner sarà chiamato ad esprimere tutta la sua coerenza.

29-7-2003

Ass. Argentina Vientos del Sur

7788